Disturbi alla tiroide, la dieta corretta da seguire per migliorare la salute

Per tenere a bada gli squilibri metabolici portati all’organismo dai problemi alla tiroide, c’è una dieta specifica da seguire.

La tiroide rappresenta il grande cruccio di tantissime persone. Si tratta di una ghiandola presente all’altezza del collo. Quando questa funziona in modo scorretto, può comportare una serie di problematiche a livello metabolico, e diversi squilibri nell’aumento del peso. Ma si può tenere a bada attraverso diete mirate, includendo nel proprio regime alimentare cibi ricchi di iodio e selenio.

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Donna si tocca il collo (Canva) – Inran.it

Essendo una ghiandola endocrina, la tiroide produce ormoni tiroidei che rilascia nei vasi sanguigni che irrorano tutti gli organi e i tessuti. Gli ormoni tiroidei sono due molecole, prodotte dalla tiroide, chiamate tetra-iodotironina e tri-iodotironina, entrambe aggregate da atomi di iodio. Per questo motivo, integrare cibi contenenti iodio è importante.

La dieta per combattere i problemi dovuti allo scorretto funzionamento della tiroide

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Disturbo alla tiroide (Canva) – Inran.it

Gli ormoni tiroidei sono fondamentali per regolare il metabolismo del corpo, ma anche il battito cardiaco e la temperatura stessa del corpo. Inoltre, specie nei bambini, la ghiandola tiroidea contribuisce allo sviluppo fisico e cognitivo. Se questa ghiandola funziona male, ecco che il bimbo potrebbe subire deficit cognitivi, oppure problemi di statura.

Le donne in stato di gravidanza e di allattamento, infatti, devono nutrirsi con cibi ricchi di odio e con integratori, proprio per aiutare il piccolo a sviluppare correttamente. La tiroide può funzionare in modo scorretto per via di diverse problematiche. Quando funziona in modo accelerato, si parla di ipertiroidismo, al contrario, quando i livelli degli ormoni sono bassi, si parla di ipotiroidismo.

L’ipotiroidismo comporta determinati sintomi, come stanchezza cronica, tendenza all’aumento di peso, sonnolenza, intolleranza al freddo, stitichezza. L’ipertiroidismo, invece, comporta altri sintomi, quali stati di ansia e stress, accelerazione della frequenza cardiaca, tremori alle mani, insonnia, perdita di peso, rigonfiamento della ghiandola.

Ipertiroidismo e ipotiroidismo: sintomi e alimentazione

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Controllo medico alla tiroide (Canva) – Inran.it

In certi casi, l’ipertiroidismo può comportare anche il morbo di Basedow-Graves, ossia un disturbo agli occhi, che comporta occhi sporgenti, eccessiva lacrimazione, rossore oculare e vista sfocata. Altra problematica causata dallo scorretto funzionamento della ghiandola tiroidea è il cosiddetto gozzo, ossia una formazione nodulare (nel 90% dei casi benigna).

Ciò quasi sempre è determinato da una carenza di iodio, che coinvolge molti paesi nel mondo. In Italia, fortunatamente, si è raggiunta una condizione di iodosufficienza nell’alimentazione, come evidenzia l’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi Italiana (OSNAMI). Insomma, lo iodio è la parola chiave per combattere i disturbi alla tiroide.

Alimenti ricchi di iodio non devono mai mancare sulla tavola, quindi bisogna consumare pesci magri, uova, frumento e cereali, legumi, verdura, crostacei, alghe, frutta secca (noci, pistacchi, nocciole), frutta fresca, come cocco, mele, ananas o mango. Il fabbisogno giornaliero di iodio, per una persona adulta, deve essere di 150 microgrammi. Le donne in gravidanza ne devono assumere 250 grammi.

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Si consiglia, inoltre, di sostituire il comune sale con quello iodato, per integrare appunto lo iodio in cucina. Inoltre, occorre assumere anche selenio, circa 50 microgrammi giornalieri, minerale presente nel riso, nel mais, nella crusca, nella farina di frumento, nei frutti di mare, nel tonno e nel merluzzo, nel grano e nelle farine.

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