Mai sottovalutare i rischi del trekking: avventura meravigliosa ma che va fatta con criterio

Turista finlandese morto durante un’esperienza di trekking, attività che spesso si tende a sottovalutare ma che nasconde pericoli.

È di qualche giorno fa la notizia dell’ennesimo incidente in montagna, dove un giovane turista finlandese, durante il cammino sul Sentiero degli Dei, in Costiera Amalfitana, ha perso la vita. Purtroppo, si tratta di una delle tantissime brutte notizie che riempiono i notiziari, e sono tante, troppe, le persone che sottovalutano i rischi del trekking.

Scalatore sulla cime del monte (Canva) – Inran.it

Il trekking è un’attività entusiasmante, stare a contatto con la natura comporta tanti benefici, migliora l’umore, aiuta a meditare (tanto che si parla persino di trekking meditativo), migliora il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Insomma, passeggiare tra i boschi, in montagna, ovunque ci sia verde, è un toccasana per l’anima e per la mente. Tuttavia, esistono dei pericoli concreti.

I pericoli della natura, il trekking è un’esperienza emozionante ma che nasconde tanti pericoli

Escursionisti si confrontano (Canva) – Inran.it

Il trekking è sicuramente un’attività emozionante, ma che nasconde delle insidie. Inoltrarsi nella natura selvaggia non deve essere preso sottogamba. Non si sta facendo una passeggiata comune in città, o al parco. La natura è piena di pericoli, dagli animali selvaggi alle piante e funghi velenosi, dai terreni scoscesi ai burroni. Senza contare la fitta vegetazione, che fa perdere facilmente l’orientamento.

La verità è che la montagna non è per tutti. Anche se c’è un crescente interesse, tanto che ora va di moda, la realtà è altra. Solo gli esperti possono affrontare certi cammini. Le persone inesperte, invece, devono essere preparare fisicamente, devono scegliere il percorso più adatto al proprio stato di salute. Inoltre, devono essere seguite da una persona esperta, una guida, e informarsi bene prima di avventurarsi in questa esperienza.

Cosa portare con sé quando si fa trekking: occorre essere prepararti e informati

Escursionista controlla mappa (Canva) – Inran.it

Come afferma l’olandese Peter Hoogstaden, l’ingegnere che ha promosso il turismo escursionistico negli anni ’90, c’è troppa superficialità in giro. Non capita raramente di vedere turisti inesperti, che si arrampicano in montagna con le infradito, oppure con i pantaloncini, senza zaino, senza acqua, senza attrezzature. Questi hanno una visione distorta della montagna, pensano sia il paradiso, un luogo incantato e pacifico.

Ma inoltrarsi in un bosco di montagna non è così, bisogna informarsi sul percorso che si andrà a fare, bisogna attrezzarsi per bene. In che modo? Prima di tutto, non ci si deve affidare al telefonino e a Internet. In quasi ogni zona di montagna, le apparecchiature elettroniche non funzionano, quindi è sempre bene portare con sé una mappa cartacea.

I pericoli che nasconde il trekking

Giovane con zaino in spalle si inoltra nel bosco (Canva) – Inran.it

Inoltre, oltre alla mappa, bisogna sempre portare borracce di acqua e qualche scorta di cibo, possibilmente un cappello o una bandana per proteggersi dal sole. Occorre informarsi su tutto il percorso, la sua lunghezza, sul tipo di vegetazione e di terreno, prima di intraprendere l’esperienza del trekking. Bisogna portare uno zaino colmo di utensili adatti per l’occasione, per far fronte ad ogni evenienza.

Un territorio ha mille sfaccettature, non si tratta solo di un bel paesaggio da fotografare e postare sui social, alla ricerca dei like. La montagna ovviamente non può essere messa in sicurezza, si tratta di un habitat selvaggio, che bisogna rispettare e temere. A questo punto, meglio andare in montagna per rilassarsi, o per praticare divertenti sport, restando lontani dai pericoli.

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