Come sono fatti i wurstel, il procedimento che fa impressione

È sempre bene sapere come sono fatti i wurstel, che cosa contengono e come andrebbero sempre mangiati per non fare in modo che possano sorgere delle complicazioni sempre possibili per la salute.

Come sono fatti i wurstel? Siamo in tantissimi ad apprezzarli, in ogni loro formato. Quando andiamo a fare la spesa ce ne sono di tante varietà tra quelli confezionati. E cambiano non solo per le rispettive marche ma anche per forma, dimensioni, per l’eventuale farcitura presente al loro interno. E nonostante ci possano essere delle variazioni per quanto riguarda gli ingredienti impiegati, il procedimento di realizzazione industriale resta praticamente lo stesso. Etimologicamente questa parola vuol dire “piccola salsiccia”, e proprio questo significa dal tedesco, da dove il termine proviene.

Come sono fatti i wurstel che mangiamo
Dei wurstel di diverso tipo (Foto Canva – inran.it)

È sempre buona regola consumare i wurstel dopo una adeguata cottura. A prescindere che la stessa avvenga in forno, in padella, mediante bollitura oppure alla griglia, va garantito il permanere di una temperatura di almeno 70° per cinque minuti di fila, come minimo. In questo modo ogni microrganismo dannoso presente al loro interno sparirà, inclusi i batteri della Listeria, in particolar modo. E come sono fatti i wurstel?

Come sono fatti i wurstel, che cosa c’è dentro

Come sono fatti i wurstel che mangiamo
Alcuni wurstel messi a cuocere sulla griglia (Foto Canva – inran.it)

È accezione comune ritenere che i wurstel vengano estratti dal maiale. Non è però sempre così, infatti anche altri animali come il tacchino, il pollo ed il suino possono fornire il materiale giusto per la realizzazione di questo prodotto. E poi esistono anche delle varianti vegane che invece nulla hanno a che vedere con il regno animale. Molte versioni poi uniscono un po’ questo ed un po’ quello di più animali.

Ad esempio abbiamo alcune parti del suino macinato alle quali vengono aggiunte altre tritate da vitello o manzo. Questa poltiglia risulta arricchita poi con delle aggiunte alimentari costituite da maggiorana, noce moscata ed altro, il cui scopo è fare da aromatizzante per rendere più gradevole il tutto. E tutto questo viene inserito in del budello naturale. A seconda delle zone di lingua tedesca in cui ci si trova potremo trovare poi questa o quella specialità di wurstel. Quelli che più sono apprezzati e diffusi sono costituiti dall’unione di carne suina con carne di bovino.

Occhio a quanti ne mangiamo

Come sono fatti i wurstel che mangiamo
Alcuni wurstel pronti per il consumo (Foto Canva – inran.it)

I wurstel di fattura industriale, come anche quelli realizzati artigianalmente, sono comunque ricchi di grassi. Quelli fabbricati in appositi impianti e poi confezionati però hanno in più anche l’aggiunta di conservanti ed additivi, che hanno lo scopo di dare al prodotto finale una consistenza ed una colorazione che possano essere il più appetibili possibili. Inoltre le sostanze aggiunte devono anche garantire una conservazione più nel lungo periodo. Spesso e volentieri però sono soggetti a dei richiami alimentari e, come detto, ci possono essere dei rischi in caso di consumo di prodotto crudo. Vanno sempre, sempre, sempre cotti prima di essere mangiati. Solo così saremo certi che non si manifesterà alcun eventuale effetto collaterale in caso di consumo.

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