Mese da incubo per una donna: mangia il pesto e si sente male

Lei mangia il pesto e si sente male. La diagnosi fatta dai medici in ospedale è stata tremenda ed il ricovero è durato per tantissimo tempo. Come fare per evitare che accada anche a noi.

Mangia il pesto e si sente male, colpa del botulismo
Un ricovero urgente in ambulanza (Foto Canva – Inran.it)

Mangia il pesto e si sente male: è la brutta disavventura che una donna si è ritrovata costretta a vivere, con una degenza in ospedale lunga più di un anno. Protagonista di questa spiacevole vicenda è stata la brasiliana Doralice Carneiro Sobreira Gomes, di 47 anni. La quale aveva fatto la spesa come già accaduto centinaia di altre volte in passato. E tra i prodotti che aveva acquistato figurava una confezione di pesto in vasetto, ben sigillato ma privo di una data di scadenza consigliata.

Il fatto di essere esposto lì alla vendita al pubblico senza particolari raccomandazioni non aveva fatto destare in Doralice alcuna preoccupazione. Lei lo ha messo nel suo carrello e ha regolarmente pagato quel condimento, portandolo a casa assieme agli altri articoli di genere alimentare e non acquistati. Il consumo di questo prodotto però è avvenuto all’incirca un mese dopo l’avvenuto acquisto. E quando arriva il fatidico momento, la donna mangia il pesto e si sente male. Con i suoi parenti che hanno dovuto chiamare d’urgenza una ambulanza.

Mangia il pesto e si sente male, perché è successo

Mangia il pesto e si sente male, colpa del botulismo
Del pesto fatto in casa (Foto Canva – Inran.it)

Il peggio per Doralice era solo all’inizio, in quella brutta fine di gennaio del 2022. La vicenda infatti è capitata quasi due anni fa, con il pesto in questione acquistato però a fine 2021. Dopo qualche ora dall’avere cucinato ed ingerito questo pesto, la donna ha accusato un malore anticipato da una serie di sintomi tutti preoccupanti. La diretta interessata ha parlato di un inusuale formicolio alla lingua e di difficoltà intercorse nella respirazione. Il ricovero in ospedale è risultato a quel punto indispensabile. Ed è durato addirittura per più di dodici mesi.

A seguito di una tomografia computerizzata svolta dal personale medico si è scoperto che era in corso una massiccia intossicazione da botulismo. Tra l’altro la donna aveva finito con il riuscire a muovere solamente due dita dei piedi e nient’altro. La tossina relativa che causa questo vero e proprio avvelenamento stava già circolando nel suo corpo, scatenando un effetto potenzialmente devastante. I sintomi del botulismo sono tanti e tendono a sorgere anche dopo mezza giornata dopo avere ingerito qualcosa di contaminato. Può però anche accadere che si facciano notare prima.

Quali sono i sintomi del botulismo

Mangia il pesto e si sente male, colpa del botulismo
Una ambulanza (Foto Canva – Inran.it)

Sintomi che sono rappresentati, più nello specifico, da sdoppiamento della vista o da offuscamento della visione, da difficoltà respiratorie, deglutizione resa più difficile, difficoltà persino nel parlare, debolezza e stanchezza diffuse, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e paralisi. Quando è in corso una intossicazione da botulino è necessario farsi ricoverare il prima possibile per non rischiare di andare incontro ad un peggioramento.

La terapia richiesta per raggiungere una piena guarigione consiste nell’assumere dei farmaci appositi, volti a svuotare l’intestino per garantire una pulizia del tratto finale del sistema digerente. Sono anche richiesti degli antibiotici. Ci è voluto del tempo per fare si che il dolore, che era diventato cronico, abbandonasse il corpo della donna. E che lei riacquistasse il pieno controllo dei suoi muscoli.

Contro il botulismo è importante prestare attenzione ai cibi preparati in casa, specialmente ai condimenti. Proprio come nel caso del pesto acquistato da Doralice, che era di manifattura artigianale. Per ridurre i rischi si consiglia di conservare in frigorifero e ben sigillati cibi in scatola od in salamoia, con oli aromatizzati, e tenere calde ed avvolte nella carta stagnola le patate cotte al forno fino a quando non arriverà il momento di mangiarle.

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