Nistagmo: l’oscillazione involontaria e ritmica dell’occhio

Questa anomalia dell’occhio può avere base ereditaria o essere il risultato di una lesione al sistema oculo-motore, al cervelletto o ai tronchi encefalici connessi o, ancora, da farmaci. In alcuni casi le persone che sono affette da nistagmo manifestano anche sintomi correlati problematici, come nausea, cefalea, irritabilità, vertigini.

Il movimento è rapido ed è causato da impulsi cerebrali. Le caratteristiche cliniche di distinguono da persona a persona, in linea di massima comunque si manifestano effetti che possono ridurre e limitare la visione del soggetto. Il movimento può essere orizzontale, verticale o circolare. In base alla causa, il disturbo può interessare un occhio, oppure entrambi. In molti casi, le persone colpite, non sono consapevoli del problema, ma avvertono difficoltà nella visione.

Tipologie

In base alle caratteristiche del problema, si possono distinguere differenti tipi di nistagmo:

  • Tipo patologico congenito: questa forma è abbastanza precoce, si manifesta nei primi mesi di vita del piccolo, fra le sei settimane ed i 3 mesi. I bambini con questo problema, di solito vedono come i normali bambini di quell’età, la condizione si manifesta in maniera lieve, non progressiva. Il problema nei bambini non richiede alcun intervento se non l’utilizzo di lenti correttive ed eventualmente la chirurgia refrattiva.
  • Tipo patologico acquisito: si manifesta nel corso della vita, in conseguenza a gravi condizioni di salute e per diverse altre cause. A differenza dei bambini, gli adulti non riescono a vedere nella norma. Il problema in questo caso viene trattato diversamente in base alla causa di fondo.
  • Tipo fisiologico: si manifesta in soggetti sani a seguito di un rapido movimento del capo. Questo disturbo si suddivide in nistagmo optocinetico, vestibolare, dissociato (fra i due occhi).

Cause

La causa principale del nistagmo è l’instabilità dell’apparato nervoso centrale, oculare o vestibolare che controlla il movimento degli occhi. Essi si muovono di norma automaticamente quando la testa si sposta, così da focalizzare l’immagine, rendendola nitida. Le persone con questo problema non vedono bene perché questo controllo manca. Le cause possono essere diverse: una fra queste sono gli eventi patologici a carico del labirinto. Esso è la parte più interna dell’occhio e permette di percepire il movimento e il posizionamento spaziale delle cose.

Nel bambini il nistagmo può essere dato da una disfunzione agli occhi o da un problema nella connessione di questo con il cervello. In altri casi, il disturbo si riscontra in associazione ad altri problemi oculari, come la cataratta, lo strabismo, l’albinismo, il glaucoma e altre patologie a carico della retina. Il nistagmo è il segno clinico a volte di altre patologie congenite: come per esempio la sindrome di Down. Il nistagmo acquisito, si sviluppa da adulti, nel corso della vita e può essere associato a patologie più o meno collegate con gli occhi, o all’utilizzo di farmaci. Antiepilettici, sedativi, droghe possono essere causa di nistagmo.

Sintomatologia

Il sintomo più evidente del nistagmo è il movimento oscillatorio ritmico e involontario di uno o entrambi gli occhi. Il movimento può essere orizzontale, verticale oppure circolare. Il ritmo può essere più o meno rapido. La velocità è indotta dal sistema oculomotore, mentre i movimenti lenti sono dati dal sistema vestibolare. I pazienti nati con il problema possono manifestare anche:

  • sensibilità alla luce;
  • perdita dell’equilibrio, vertigini;
  • difficoltà di visione periferica;
  • problemi di visione;
  • tendenza a posizionare la testa in modo anomalo;
  • oscillopsia, visione oscillante.

Il nistagmo può essere più o meno grave e intensificarsi in base allo sforzo degli occhi: nella focalizzazione l’oscillazione aumenta. In questo momento non è raro che si inclini la testa, cercando di vedere meglio, ne conseguono dolori ai muscoli del collo e delle spalle.

Trattamento

Il nistagmo non può essere curato, ma si può ridurre l’entità del disturbo. In alcuni casi, se determinato da condizioni temporanee, la risoluzione del fattore scatenante determina la scomparsa del fenomeno.

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