Nuovo decreto: come funziona la zona gialla, cosa si può e non può fare

Con l’ultimo decreto, per chi vive in una regione in zona gialla cambiano molte cose: tutto su certificato verde, spostamenti, permessi e divieti.

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(Foto Pexels)

Con ogni nuovo decreto, capire cosa si può fare e cosa non è permesso può essere un po’ complesso. Per questo, vogliamo fare chiarezza e dare con precisione i dettagli di tutto quello che include il nuovo decreto a partire dal 26 aprile e valido fino al 31 luglio. A partire da pranzi fuori casa, spostamenti tra le regioni, turismo, visite a amici e parenti, aperture di negozi e centri commerciali, e tanto altro.

Spostamenti tra regioni e certificazioni

Tra le regioni torna la zona gialla, con spostamenti liberi tra le regioni che appartengono a questa fascia (in entrata ed in uscita). Per le regioni in zona arancione o rossa, invece, è consentito lo spostamento solo se provvisti di certificazione verde (di cui parleremo a breve). Ci si potrà però spostare con la semplice autocertificazione, ma solo per motivi di lavoro, salute o urgenza.

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Non è incluso il turismo tra i motivi per cui è sufficiente l’autocertificazione, per cui bisogna munirsi di pass per questi casi. Ma cos’è la certificazione verde? Si tratta dell’attestato che viene rilasciato per l’avvenuta vaccinazione, con il ciclo completo necessario, insieme a un effettivo test con esito negativo, che sia antigenico rapido o molecolare.

La certificazione verde ha una validità di sei mesi dal suo rilascio, può essere digitale o in formato cartaceo, e viene richiesta dall’interessato/a o dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione. Ha però un limite: se la persona interessata risulta positiva, la certificazione perde la sua validità immediatamente.

Cosa si può e non si può fare

Dal 26 aprile, sempre per le regioni in zona gialla, sarà consentito per i servizi di ristorazione di effettuare servizio al tavolo ma esclusivamente all’aperto. Ed è possibile anche cenare, anche se c’è il limite del coprifuoco alle 22, che però è ancora in fase di discussione. Dal 1 giugno, invece, in zona gialla sarà consentito effettuare il servizio ristorazione anche al chiuso, dalle 5 alle 18.

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E sempre dal 26 aprile, è possibile in zona gialla fare sport all’aperto, anche di squadra e di contatto. Ma sono vietati gli spogliatoi. Per le piscine bisogna aspettare il 15 maggio, ma solo se all’aperto. E dal 1 giugno apriranno le palestre. Ma tutto, sempre rigorosamente nelle regioni in zona gialla.

Per gli amanti del calcio, dal 1 giugno in zona gialla gli stadi possono riaprire per una capienza al massimo del 25% rispetto a quella autorizzata. In ogni caso il numero massimo degli spettatori non deve superare i 1000 (se all’aperto) o i 500 (per gli stadi o impianti al chiuso).

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Altra grande novità delle regioni in zona gialla è riservata a cinema e teatro, negli ultimi mesi in grande crisi. Dal 26 aprile sarà possibile svolgere eventi in locali di questo tipo, anche all’aperto, ma solo se con posti a sedere preassegnati, e con distanza di almeno un metro sia per il personale che per gli spettatori che non sono conviventi.

Anche in questo caso, un limite alla capienza massima: del 50%. E come per gli stadi, al cinema e teatro il numero massimo di spettatori non deve superare i 1000 (se il locale è all’aperto) o i 500 (al chiuso).

Dal 15 maggio, invece, si potrà riaprire centri commerciali e mercati, con i negozi in essi presenti, nei giorni festivi e prefestivi. Ultimi a riaprire saranno, il 1 luglio, fiere e convegni, parchi tematici e centri termali. Ancora una volta, solo in zona gialla.

E le visite ai parenti e amici? Dal 1 maggio al 15 giugno, è possibile in zona gialla spostarsi a casa di amici e parenti (in zona arancione solo nel proprio comune), ma una volta al giorno e negli orari consentiti. Il limite è di quattro persone (minorenni esclusi). Dal 16 giugno invece tali limiti saranno abbattuti, se non per le regioni in zona rossa.

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