Salumi in gravidanza: alcuni concessi ed altri vietati, ecco da cosa dipende

I salumi in gravidanza si possono consumare? Esiste più di una risposta a questo quesito, dunque andiamo a vederle tutte e capiamone anche il motivo.

salumi in gravidanza
(foto pexels)

I salumi in gravidanza sono un vero punto interrogativo. Si possono consumare o si è costrette a farne a meno? Cerchiamo di capire qual è la risposta esatta, o meglio le risposte, poiché ciò dipende dal tipo di salume in questione.

Amici o nemici della dolce attesa?

Quando una donna è in dolce attesa si preoccupa molto sull’alimentazione che deve seguire. Le future mamme infatti cercano di essere attente a tutto, dalle pietanze alle bevande. A tal proposito i salumi sono gli artefici della nascita di tanti dubbi. Sicuramente si tratta di alimenti a cui non si vuole rinunciare mai, tuttavia ci si chiede se bisogna evitarli o meno.

pancetta affumicata
(foto pexels)

Alcune mamme preferiscono non rischiare, ecco perché non consumano alcun salume, altre mamme non si fanno problemi a mangiarne piccole quantità. Nonostante ciò è sempre meglio sapere con precisione se i salumi possono essere mangiati, in modo tale che si affronta il periodo della gravidanza in tutta tranquillità.

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Salumi in gravidanza, quali si possono mangiare?

Andiamo adesso ad analizzare la questione più nello specifico. Come abbiamo detto alcuni salumi vanno evitati quando si aspetta un bambino, altri invece si possono consumare. Questo perché tali alimenti possono essere crudi o cotti, e nonostante siano tutti gustosi durante la gravidanza non si deve sottovalutare questa differenza.

Salumi crudi

La prima categoria di salumi, quelli crudi, deve essere evitata. in essi potrebbero esserci dei batteri che potrebbero compromettere la salute del bambino, tra essi quello più conosciuto è di sicuro la toxoplasmosi. Il rischio può diminuire grazie alla stagionatura, ma comunque non scompare.

salame
(foto pexels)

Salumi cotti

Al contrario i salumi cotti non costituiscono alcun tipo di rischio per mamma e bambino, ecco perché rientrano nella lista degli alimenti concessi. Non esiste alcun legame tra i salumi cotti e la toxoplasmosi, quando si vuole dunque le mamme possono concedersi queste pietanze assolutamente gradite.

Quali salumi mangiare e quali evitare: l’elenco completo

Abbiamo detto che soltanto i salumi cotti possono essere mangiati in gravidanza, ma di cosa parliamo di specifico. È facile riconoscerli e distinguerli dai crudi, ma un promemoria non fa mai male. Nella lista dei salumi consentiti ci sono: prosciutto cotto, fesa di tacchino e mortadella. Riguardo quest’ultima, bisogna assicurarsi che sia stagionata.

panino con mortadella
(foto pixabay)

Invece la lista dei salumi crudi è un po’ più lunga. Ad essa appartengono: prosciutto crudo, salsiccia, speck, capocollo, bresaola e tutti i tipi di salame. Se proprio non si riesce a resistere al loro consumo, l’unico metodo per mangiarli è cuocerli per bene. Solo in questo modo tutti i batteri dannosi saranno eliminati ed il bambino non avrà alcun rischio.

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