Bonus antiplastica: gli incentivi per chi vende sfuso o alla spina

 Arriva il Bonus antiplastica. Limitare il consumo della plastica e  il suo utilizzo è una priorità di tutti. Che questa sia la volta buona?

bonus antiplastica
da pixabay

Isolotti galleggianti fatti di plastica, animali marini che approdano a riva soffocati da buste della spesa, inquinamento del suolo e delle falde, smaltimento difficoltoso. L’uso smodato di plastica crea non pochi problemi. Problemi di portata enorme se pensiamo che ad oggi è uno dei materiali più usati: contenitori, bottiglie, piatti, posate. La realtà dei fatti è questa: urge una retromarcia decisa, che ne limiti il consumo per quanto possibile. Si sogna il suo completo inutilizzo ma andiamo a piccoli passi. Un inizio può essere il bonus antiplastica.

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Bonus antiplastica: come funzionano gli incentivi per chi vende senza plastica

Bonus antiplastica
prodotti sfusi ( da pixabay)

Per coloro che sceglieranno di vendere i loro prodotti sfusi o alla spina, senza usare quindi contenitori di plastica, sono stati previsti degli incentivi fino a cinquemila euro. Niente di più giusto, se si considera la parte di peso che questi levano dall’inquinamento del nostro povero mondo. Queste persone scelgono attivamente di mettere in circolo meno plastica, meno scarti e meno diossido di carbonio ed è giusto che il loro impegno concreto venga, altrettanto concretamente, premiato.

Il bonus antiplastica era previsto già dal decreto clima del 2019 ma trova finalmente una sua applicazione reale solamente adesso: aspettiamoci l’apertura di piccole botteghe che vendono prodotti sfusi. Per fare la nostra spesa, dovremo portare contenitori da casa, magari riutilizzandoli per le volte successive.

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L’incentivo può essere richiesto da due categorie nello specifico: dai piccoli negozietti di vicinato con una superficie non superiore ai centocinquanta metri quadri e dalle medie strutture di vendita, con una superficie compresa tra i 150 metri quadri e i 1500, situati nei comuni con più di centomila abitanti.

Chi richieda il bonus deve mantenere l’assetto senza plastica per almeno tre anni dall’ottenimento del bonus, vendendo col sistema del “vuoto a rendere”. In alternativa, se chi è venuto a far spesa si è presentato senza un proprio contenitore, questi potranno vendere anche un contenitore o una bottiglia non monouso.

Serena Garofalo

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