Asma, peggiora di notte: la causa non è soltanto la posizione

Non è solo la posizione che si assume di notte a peggiorare l’asma. Un nuovo studio ha evidenziato altre cause. Vediamole.

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Asma (da Adobe Stock)

L’asma è una malattia cronica che infiamma le vie aeree caratterizzata dall’ostruzione dei bronchi. È una condizione reversibile, nel senso che la situazione si può risolvere quando arriva un attacco di questo tipo. Per questo ci sono inalatori, farmaci che si possono prendere al bisogno e non solo.

Seguire le indicazioni del medico è molto importante. Infatti, ci sono alimenti e condizioni che possono migliorare lo stato di salute di una persona che soffre di questa malattia, così come ci sono elementi che possono peggiorarla. Una di queste è il dormire la notte. La posizione che si assume quando si dorme peggiora le cose.

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Ma un recente studio ha anche scoperto che non si tratta solamente della posizione assunta mentre si dorme. Ci sono altri fattori che agiscono sull’asma. Vediamo qui di seguito quali sono.

Asma, peggiora di notte: la scoperta del nuovo studio

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Asma (da Adobe Stock)

Purtroppo il peggioramento delle condizioni dell’asma di notte avviene nel 75% dei pazienti. Proprio di notte si verificano per la maggior parte le crisi gravi. Luigi Ferrini Strambi, responsabile del Centro di Medicina del Sonno del San Raffele di Milano, ha voluto spiegare alcuni dettagli su quanto accade.

È naturale che di notte, nella posizione sdraiata, le vie aeree si possano ostruire più facilmente, anche perchè c’è un ristagno del muco e del catarro. Ma qualche mese fa a porre di nuovo l’attenzione su questo argomento è stato uno studio condotto negli Stati Uniti. Questa ricerca ha evidenziato cause non solo nel sonno, ma nel nostro ritmo circadiano, ovvero il nostro ritmo fisiologico delle 24 ore.

In questo lasso di tempo non c’è solamente il rapporto sonno-veglia, ma c’è anche la digestione, la pressione, e una serie di altri fattori molto importanti. C’è qualcosa in questo ciclo che influenza l’asma e per provare questa teoria hanno provato a far fare ad una serie di persone delle prove, impedendo loro di dormire di notte, facendole stare sveglie per 36 ore, oppure regolare i cicli sonno-veglia in modo diverso dalla normale routine.

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I ricercatori americani hanno concluso che dormire di notte e la posizione assunta si aggiungono a complicazioni tipiche del ciclo circadiano. Quindi, il modo migliore di intervenire è attraverso una terapia apposita e studiata su questi nuovi elementi. Non si può non dormire e, anzi, un sonno profondo ha molte conseguenze positive sull’organismo.

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