Biossido di titanio, l’insidia sparita dai cibi ma non da altro: è un rischio

Questa sostanza presenta dei vantaggi ma anche delle potenziali fonti di pericolo. Le conseguenze dal contatto col biossido di titanio sono una minaccia.

Biossido di titanio pericoloso dove si trova
Biossido di titanio pericoloso dove si trova Foto dal web

Il biossido di titanio è stato dichiarato in via ufficiale come nocivo da parte della Commissione Europea, la quale ha emanato una apposita delibera per la cui lavorazione ci sono voluti due anni. La presenza di questa sostanza nel cibo è ritenuta un potenziale grosso rischio per la salute dei consumatori.

Per cui serviva proprio una disposizione che limitasse in maniera importante il persistere del biossido di titanio negli alimenti destinati all’uomo ed agli animali. Continua però ad esserci al contempo un altro problema. Esso è facile da trovare in diversi altri prodotti, tra i quali alcuni destinati ad uso esclusivo dei più piccoli.

Tale additivo si contraddistingue per la sua genotossicità, riscontrata nelle situazioni di assunzione di cibo ma non in altri ambiti. Ad esempio il biossido di titanio continua ad essere fortemente utilizzato in cosmetica ed in chimica farmaceutica in quanto molto bene adattabile alle situazioni del caso.

Biossido di titanio, perché è un bene limitarlo

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Alcune analisi ne hanno riscontrato una qualità protettiva contro i raggi solari. Non a caso è assai frequente trovare questa componente in prodotti per il corpo come trucchi e creme solari. Dove non risulta essere dannoso, cosa che ne giustifica l’utilizzo. Lo troviamo anche in dentifrici e creme per l’infanzia.

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La Commissione Europea, interpellata l’Agenzia Europea del Farmaco, non ha ricevuto segnali riguardo una interruzione dell’utilizzo del biossido in farmaci e simili, nonostante in quantità considerevoli lo stesso possa arrecare dei danni al DNA e dare adito alla formazione di diverse forme di cancro.

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È per questo che tale sostanza risulta invece vietata in ambito alimentare. Le limitazioni date all’impiego di tale sostanza comportano poi dei benefici collaterali, per vie traverse.

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Ad esempio i minatori deputati alla sua estrazione dal sottosuolo vedono limitare il proprio rischio di finire a contatto con altre sostanze a loro volta pericolose perché radioattive. Inoltre cala anche l’impatto ambientale legato alla sua estrazione e lavorazione.

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