San Valentino 2022, niente fiori per gli innamorati: “Fiorai in crisi nera”

Sarà un San Valentino 2022 decisamente sottotono per quanto riguarda la produzione di rose e simili. Colpa di quello che sta succedendo in Italia e non solo.

San Valentino 2022 fiorai in crisi
San Valentino 2022 fiorai in crisi Foto dal web

San Valentino 2022, una data che rischia di essere ricordata non solo per il tradizionale appuntamento con la festa degli Innamorati. Per colpa dei rincari che hanno colpito diversi settori, anche la coltivazione di fiori sta risentendo degli alti costi per portare le varie specie a sbocciare.

Il costo del riscaldamento e della luce è salito in maniera paurosa. Una cosa che si farà sentire sia nelle bollette di noi cittadini che in quelle delle imprese. I cui costi rischiano pericolosamente di superare i ricavi. Questo si traduce di conseguenza in una vera e propria crisi produttiva, tanto per San Valentino 2022 quanto per gli altri settori.

I vivai in Italia sono piegati a questa situazione di crisi. Era stato così già durante le festività di fine 2021, con una certa qual difficoltà nel reperire le stelle di Natale. Siamo alle prese con una vera e propria crisi energetica, dopo quella altrettanto pesante scatenatasi nei due anni di pandemia. E San Valentino 2022 e tutti gli innamorati ne pagheranno il prezzo.

San Valentino 2022, fiorai in crisi nerissima

rose
Rose Foto dal web

A lamentare tutta questa brutta situazione è la Coldiretti, la quale aggiunge altre brutte notizie. Difatti i rincari hanno interessato pure il settore dei carburanti, con la conseguenza che i trasporti su gomma hanno a loro volta conosciuto un grosso aumento degli esborsi. E non è tutto.

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Perché pure i costi di fabbricazione, come ad esempio quelli relativi a fertilizzazione, confezionamento, imballaggio, sono schizzati verso l’alto in maniera prepotente. In molti casi si raggiunge e si supera pure di molto il 50% di spesa, rispetto a quelli che erano i prezzi del 2021.

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Una delle mazzate più tremende arriva dalla necessità di garantire temperature ben specifiche ad alcune specie di fiori. Per esempio le rose sbocciano intorno ai 15°, mentre le orchidee a 21°. E questo si traduce con la necessità di dovere tenere il riscaldamento sempre acceso, con relativo salasso per il portafogli in bolletta.

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Un problema enorme insomma, per le circa 27mila imprese del settore presenti in Italia, da quelle di piccole e medie dimensioni a quelle più grandi. E che danno lavoro ad oltre duecentomila individui. Per finire, se non si trovano fiori in Italia, si è costretti ad importarli dall’estero. E manco a dirlo, anche in questo caso i costi sono aumentati.

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