Bulletproof coffee: definizione e preparazione di questa moda alimentare

Il bulletproof coffee è una bevanda ormai molto in voga, ma in che cosa consiste non tutti lo sanno, andiamo dunque a vedere la preparazione di questa miscela.

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Bulletproof Coffee Egg Latte (Pinterest – bulletproof.com)

Letteralmente traducibile con “caffè antiproiettile” in italiano, il bulletproof coffee è diventata una vera e propria moda alimentare. Anche grazie alle sue caratteristiche particolari e molto apprezzate. Oltre ad essere cremosa e densa, questa bevanda pare sia in grado di rendere più forti e concentrati, oltre a combattere la fame, anche per molte ore.

L’origine di questa bevanda così particolare risale al bo-cha, ossia il tè al burro di yak nepalese. Nelle aree del Tibet e del Solu-Khumbu, zone molto fredde e percorribili solamente a piedi, il rimedio ideale e in grado di fornire le giuste energie è proprio il tè nero preparato con il latte degli yak, bovini autoctoni, al quale viene aggiunto il burro.

Dalla descrizione è la bevanda che tutti noi vorremmo per affrontare al meglio la nostra frenetica routine. Ma come realizzarla? Vediamo insieme la preparazione.

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Preparazione del bulletproof coffee, svantaggi e benefici di questa bevanda

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Bullet Coffee (Pinterest – lowcarbnomad.com)

Il bulletproof coffee si ispira dunque a una bevanda nepalese, ma in questo caso gli ingredienti principali sono il caffè espresso e grassi animali e vegetali. La ricetta consiste nel mescolare un caffè espresso doppio, un cucchiaino di burro non salato e uno di olio di cocco utilizzando un frullatore. Il risultato è proprio questo “caffé antiproiettile”. Energetico e calorico al punto giusto, ricco di lipidi e capace di saziare a lungo. Dato il suo alto tasso calorico, l’ideale sarebbe consumarlo da solo a colazione.

Ma quanto è salutare aggiungere grassi al caffè? Su questo punto si sono interrogati diversi nutrizionisti e scienziati. Molti di loro sono d’accordo sul fatto che assumere questa bevanda a colazione e dopo il digiuno notturno non sia del tutto salutare. Anche perché si tratta di un’abitudine che non contempla alcuni elementi, quali fibre, vitamine e minerali. Per non parlare poi del fatto che tale bevanda potrebbe avere delle ripercussioni per chi soffre di pressione alta, colesterolo alto, problemi circolatori  e tutte quelle malattie per le quali è consigliata una dieta povera di grassi.

Molto popolare tra chi conduce diete low-carb, poiché sostituisce i lipidi ai carboidrati come principale fonte energetica, questa bevanda non viene però considerata negativamente da tutti. Il Professor Miggiano, direttore dell’Unità Nutrizione clinica del Gemelli di Roma, ha infatti commentato positivamente la presenza dell’olio di cocco all’interno della bevanda. Secondo Giacino Miggiano, questo ingrediente contiene infatti acidi grassi a catena media che, entrando nel flusso sanguigno, producono subito energia, oltre a neutralizzare l’ormone della fame (germina) e ad aumentare l’ormone che trasmette al cervello il senso di sazietà (leptina).

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Inoltre, sempre secondo il Prof. Miggiano, se consumato in quantità moderate, l’olio di cocco non influisce in maniera negativa sui livelli di colesterolo. Tuttavia, bisogna sempre tenere sotto controllo i livelli di assunzione.

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