Ancora casi di epatite acuta tra i bambini: i sintomi più comuni e le terapie adottate

Continuano i casi di epatite acuta tra i bambini, sempre più diffusi: i sintomi più comuni e le terapie effettuate dai medici negli ultimi giorni.

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Bambina visitata dal medico (Pexels)

Continuano i casi di epatite acuta tra i bambini, sempre più diffusi: i sintomi più comuni e le terapie effettuate dai medici negli ultimi giorni. L’origine della patologia è ancora oggi sconosciuta, eppure i sintomi con cui si manifesta sono piuttosto chiari, a cominciare da stanchezza, dolori e disturbi gastrointestinali. La febbre, invece, è quasi sempre assente. Si tratta di disturbi comuni, ma che bisogna monitorare con attenzione per evitare conseguenze più gravi.

Tra queste, possono verificarsi casi di ittero, ossia pelle gialla e colorazione scura del bianco degli occhi. Questa epidemia non sembra arrestarsi e medici si dicono presi alla sprovvista. Ogni settimana, i casi si moltiplicano in tutto il mondo, tutti con sintomi comuni su cui indagare. Che cosa stanno facendo i medici per arginare la diffusine della patologia e quali sono le terapie adottate?

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Le cure intraprese dai medici per curare i sintomi dell’epatite acuta

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Bambina sotto controllo della mamma (Pexels)

Ad oggi, i casi di febbre sembrerebbero pochissimi, i sintomi comuni sono soprattutto gastrointestinali. Vomito, nausea, diarrea, dolori addominali, spossatezza, occhi gonfi e alcuni casi di ittero. Se i sintomi durano per più di una settimana, meglio contattare un medico e sottoporre a visita il bimbo. In caso di ittero, meglio recarsi subito in ospedale.

L’evoluzione dell’epatite acuta è rapidissima, perciò è sempre bene agire tempestivamente. In alcuni casi, i medici hanno dovuto sottoporre i piccoli a trapianto di fegato. Nella maggior parte dei casi, però, la situazione è sotto controllo: i bambini sono curati con antivirali.

Come spiega Giuseppe Maggiore, direttore di Epatogastroenterologia e trapianti di fegato al Bambino Gesù, la malattia esordisce in modo acuto. Significa che il tempo di incubazione è brevissimo e i sintomi appaiono nell’immediato, nel giro di un paio di giorni. Secondo le direttive dell’OMS, bisogna eseguire esami del sangue, di urina, di feci e raccogliere campioni respiratori, per diagnosticare correttamente la patologia.

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Se l’epatite viene diagnosticata, bisognerà affrontare una terapia mirata in un centro specialistico, in modo tale da controllare i parametri del bambino. È espressamente sconsigliata la somministrazione casalinga di farmaci. L’epatite danneggia il fegato, ma questo organo ha la capacità di rigenerarsi. Naturalmente bisogna seguire la terapia dettata dal medico.

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