Quando il senso di maternità diventa troppo soffocante per il bambino

Indagando sui legami in famiglia, spesso si nota un eccessivo senso di maternità soffocante, che in alcuni casi può sfociare in una vera ossessione per il proprio bambino. Cosa comporta.

maternità ossessiva
Mamma insieme al suo bambino (Pixabay)

Indagando sui legami in famiglia, spesso si nota un eccessivo senso di maternità soffocante, che in alcuni casi può sfociare in una vera ossessione per il proprio bambini. Cosa comporta. Per crescere sani, almeno a livello psicologico, dipende da come ci si comporta in casa e dalle relazioni che si stringono tra famigliari. Alcuni vincoli, però, diventano troppo soffocanti e hanno ripercussioni negative sulla psiche dei figli.

A rimetterci è l’autostima di una persona. Tutto dipende dal senso di maternità della propria mamma. Se questa si comporta in maniera ossessiva e oppressiva nei confronti del bambino, questo, molto probabilmente, subirà molte frustrazioni. La faccenda è molto delicata e non bisogna sottovalutare i primi effetti negativi. Il senso di maternità eccessivo, ossessivo e ansiogeno, mina decisamente l’autostima e gli equilibri psichici del bambino.

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Un rapporto soffocante per il bambino comporta effetti negativi

rapporto genitori figli
Genitore con figlio (Pixabay)

Una mamma deve ovviamente preoccuparsi per il proprio figlio, deve accudirlo in totale amore e con la giusta dedizione, ma non deve sfociare nell’accudimento totalizzante. La vita di una donna non deve girare soltanto attorno a quella del proprio pargolo. In tal caso, una madre non deve annientarsi, non deve vivere la famiglia come abnegazione, annientamento, sacrificio assoluto della propria personalità.

La propria identità deve comunque valere, nonostante il senso di maternità. Tuttavia, come lamentano numerosi psicologi, c’è un’altissima percentuale di mamme che affidano tutto, della propria vita, al senso di maternità. Riempiono i figli di troppe aspettative, e trasmettono loro le proprie paure, i propri disagi e le proprie ossessioni. In questo modo, i figli crescono male, o comunque riportano, specialmente a cominciare dall’adolescenza, dei piccoli disturbi che possono anche acuirsi con la crescita.

Un’eccessiva dipendenza dalla “mansione genitoriale” è una cattiva abitudine. Se una donna trova sicurezza e comodità soltanto in casa, accanto ai propri figli, rischia o di manipolare la mente dei bambini, oppure di proiettare su di loro troppe aspettative, sia negative che positive. La capacità di essere buone mamme non passa solo attraverso la continua preoccupazione, ma in base a numerosi fattori: l’armonia col partner, il carattere del bimbo, le dinamiche familiari, e molto altro ancora.

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Una madre è essenziale per la vita di un figlio, ma il rapporto deve esser vissuto in equilibrio costante. Gli psicologi parlano di “madri manipolatrici”, ossia tutte quelle donne dal carattere forte che tendono a volver controllare tutto. Tutto deve passare sotto il loro sguardo e la loro approvazione, ma molto spesso è anche a causa di questo comportamento che i figli sono infelici. Sono numerosi i casi di figli che evidenziano comportamenti ambigui, depressione, infelicità, paura e stati di ansia, proprio a seguito di condizioni simili. Questi disturbi, poi, diventano molto pesanti in età adulta. Insomma, armonia familiare e amore devono vivere sempre in equilibro.

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