Perché il caffè ci piace? Risponde la scienza

Il caffè è una tra le bevande più amate, non solo da noi ma in tutto il mondo, ma ci siamo mai chiesti perché il caffè ci piace così tanto? La scienza ha trovato una risposta a questa domanda.

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Ragazza a cui piace il caffè (Pexels)

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Il caffè piace a molti e questo è un dato di fatto. Ma qual è il motivo? D’altronde il suo gusto non è propriamente dolce, ecco perché coloro che ripudiano i gusti amari dovrebbero mantenersi a debita distanza da questa bevanda.

Eppure a quanto pare non è così. Vediamo perché, secondo la scienza, questa bevanda è così tanto apprezzata e cos’è ciò che ci spinge a berla.

Finalmente la scienza risponde all’eterna domanda: perché ci piace il caffè?

annusare caffè
Ragazza che annusa l’odore del caffè (Pexels)

Chiedersi perché ci piace il caffè è una curiosità legittima, ma farlo consapevoli di ciò che il gusto amaro ha rappresentato nel corso dell’evoluzione umana è d’obbligo. Questo perché forse non tutti sanno che solamente nel corso dell’evoluzione sia le scimmie sia l’uomo hanno subito una variazione genetica che ha portato gli stessi a distinguere i sapori amari dagli altri con lo scopo di proteggersi da eventuali piante velenose.

Il sapore amaro non era dunque contemplato in principio e successivamente divenne parte di un meccanismo di difesa. Dunque che cosa è successo e come siamo arrivati ad apprezzare questo sapore così intenso che caratterizza alcuni cibi e bevande come il caffè? Uno studio realizzato negli Stati Uniti si è posto l’obiettivo di indagare la relazione che sussiste tra la predilezione per il sapore amaro e la genetica. Per giungere a una risposta i ricercatori hanno coinvolto 400 mila persone cercando di individuare la risposta di questi individui alla sensibilità del gusto amaro, anche in rapporto ad altre bevande oltre il caffè. Per giungere a una conclusione gli studiosi hanno svolto anche delle ricerche genetiche, individuando quelle varianti del DNA che predispongono alla sensibilità verso il gusto amaro.

Mettendo dunque insieme quantità consumate di caffè e tè e varianti genetiche, sono arrivati a un risultato sorprendente. A quanto pare chi è più suscettibile ai sapori amari è anche più propenso a bere queste bevande. Una ricerca, questa, che ha permesso di individuare le basi biologiche che determinano i gusti di ognuno di noi, anche se la ragione per la quale prediligiamo un gusto piuttosto che un altro rimane ancora sconosciuta.

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