Tutti i richiami alimentari della settimana: salmonella nel salame

Come ogni settimana, il Ministero della Salute ha effettuato i richiami alimentari ufficiali per tenere sempre aggiornati i consumatori.

Corsie
Supermercato (Pixabay)

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In questa settimana, il Ministero della Salute ha effettuato ben 12 richiami alimentari. A catturare l’attenzione, un noto marchio di salame italiano contaminato da salmonella. Tutti coloro che lo hanno consumato hanno avuto sintomi di: nausea, diarrea, vomito, febbre, mal di testa e dolori addominali. L’allerta è altissima. Tutti i dettagli.

Tutti i richiami della settimana: allerta salmonella nel salame

Il Ministero della Salute ha effettuato in questa settimana 12 richiami alimentari. Motivi chimici, fisici e allergeni sono alla base di questi ritiri pubblicati giornalmente sul sito ufficiale.

Supermercati e richiami
Corsie supermercato (Ansa)

Ad attirare maggiormente l’attenzione un lotto di salame nostrano contaminato da salmonella. Numerose le segnalazioni di malessere una volta ingerito il prodotto. Nello specifico si tratta del salame Pic Nic Fumagalli della Fumagalli Industria Alimentare Spa.

I consumatori a contatto con questo alimento hanno rinvenuto sintomi di: diarrea, vomito, dolori addominali forti, mal di testa e febbre. In ordine cronologico, ecco tutti i richiami alimentari della settimana (alcuni di questi sono delle proroghe di ritiri precedenti):

Salmonella nei salumi: come avviene la contaminazione

L’infezione da salmonella (salmonellosi) è una comune malattia batterica che colpisce il tratto intestinale. I batteri della salmonella vivono tipicamente nell’intestino degli animali e dell’uomo e vengono rilasciati attraverso le feci. Gli esseri umani si infettano più frequentemente attraverso l’acqua o il cibo contaminati.

Alcune persone con infezione da salmonella non presentano sintomi. La maggior parte delle persone sviluppa diarrea, febbre e crampi allo stomaco (addominali) entro 8-72 ore dall’esposizione. La maggior parte delle persone sane guarisce nel giro di pochi giorni o di una settimana senza un trattamento specifico.

In alcuni casi, la diarrea può causare una grave disidratazione e richiede una pronta assistenza medica. Se l’infezione si diffonde oltre l’intestino, possono insorgere complicazioni potenzialmente letali. Il rischio di contrarre l’infezione da salmonella è più elevato quando si viaggia in Paesi che non dispongono di acqua potabile pulita e di un corretto smaltimento delle acque reflue.

Gli alimenti comunemente infetti a cui prestare attenzione

Gli alimenti che solitamente risultano maggiormente contaminati da questo batterio sono:

  • Carne cruda, salumi, pollame e frutti di mare. Le feci possono finire sulla carne e sul pollame crudi durante il processo di macellazione. I frutti di mare possono essere contaminati se raccolti da acque contaminate.
  • Uova crude o poco cotte. Sebbene il guscio dell’uovo possa sembrare una barriera perfetta alla contaminazione, alcune galline infette producono uova che contengono salmonella prima ancora che il guscio sia formato. Le uova crude sono utilizzate nelle versioni casalinghe di alimenti come la maionese e la salsa olandese.
  • Prodotti caseari non pastorizzati. Il latte e i prodotti lattiero-caseari non pastorizzati – talvolta chiamati latte crudo – possono essere contaminati da salmonella. Il processo di pastorizzazione uccide i batteri nocivi, tra cui la salmonella.
  • Frutta e verdura. Alcuni prodotti freschi, in particolare le varietà importate, possono essere irrigati nei campi o lavati durante la lavorazione con acqua contaminata da salmonella. La contaminazione può avvenire anche in cucina, quando i succhi di carne e pollame crudi entrano in contatto con alimenti non cotti, come le insalate.

Come prevenire l’infezione da salmonella in cucina: alcuni accorgimenti utili

Ecco alcuni consigli per prevenire il proliferare di questo batterio, mentre si cucina con degli alimenti crudi (carne, pesce o verdure):

  • Pulire: Lavate spesso le mani, gli utensili e le superfici.
  • Separare: Tenete separati gli alimenti che non saranno cotti dalla carne, dal pollame e dai frutti di mare crudi.
  • Cuocere: Utilizzate un termometro per alimenti per assicurarvi di aver cotto gli alimenti a una temperatura sufficientemente alta da uccidere i germi.
  • Tenere in frigorifero: Refrigerare gli alimenti deperibili (che vanno a male) entro 2 ore. Se il cibo è esposto a temperature superiori a 90°F (come un’auto calda o un picnic), refrigerare entro 1 ora. Scongelare gli alimenti in frigorifero, non sul bancone.
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