Cambio repentino nel comportamento? Può essere un sintomo di demenza

Le persone che si rivelano essere affette da demenza in realtà sviluppano i sintomi prima e tra questi vi può essere anche un cambio repentino nel comportamento. Vediamo insieme come riconoscerlo.

comportamento
Cambio di comportamento (Pinterest – riza.it)

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI DI OGGI:

La demenza è una condizione cognitiva invalidante, poiché porta la persona a dimenticarsi di quanto ha fatto poco prima, ma anche di ricordi più lontani nel tempo e di persone, anche le più prossime.

La vita diventa dunque improvvisamente piena di punti interrogativi a cui è difficile trovare delle risposte, quasi come se fosse un puzzle con dei pezzi mancanti. Certo è che, se rilevata in tempo, è possibile intervenire per controllare al meglio questa malattia.

Ed è proprio per questo motivo che può essere utile sapere che un cambio repentino del comportamento può essere proprio un sintomo di questa condizione.

demenza
Donna con demenza (Pexels)

Nella vita quotidiana possiamo cambiare il comportamento più volte e più o meno rapidamente. Ecco perché difficilmente questa condizione viene ricondotta a un sintomo di demenza; eppure la presa di coscienza potrebbe in qualche modo gestire al meglio la malattia e capire come intervenire per tempo. Vediamo dunque quando un cambio del comportamento potrebbe voler dire che ci si trova di fronte a un rischio di demenza.

I disturbi del comportamento che possono manifestarsi prima o durante la malattia possono variare da persona a persona e consistono in sintomi determinati da alcuni fattori. Questi possono essere sia interni e riguardare la persona, come ad esempio la manifestazione di alcune emozioni, quali paura o dolore, oppure esterni, come ad esempio comunicazioni difficili e complesse oppure carenza di stimoli provenienti dall’ambiente.

Tutte queste manifestazioni possono riguardare in forme diverse l’umore, il comportamento verbale o motorio, la percezione e il pensiero. E con il tempo possono comportare a conseguenze anche gravi. Ad esempio, aumentano il rischio che la persona possa svolgere attività pericolose per gli altri e per sé stessa oppure possono sfociare in deliri o reazioni aggressive.

Da qui l’importanza di riconoscerne il sintomo per aiutare chi assiste il malato a limitare la frequenza e la gravità degli episodi, adottare strategie appropriate di comunicazione e approccio, individuare strategie adeguate per prevenirne l’insorgenza, evitare reazioni catastrofiche e prevenire situazioni di rischio per il malato.

Impostazioni privacy