Bonus di 600 euro in arrivo per te e senza ISEE: tutte le istruzioni per averlo in poche mosse

Una notizia che sicuramente ti farà molto felice: è in arrivo un nuovo bonus di ben 600 euro: vediamo subito come averlo!

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Bonus (fonte foto Canva)

Incredibile novità in arrivo per moltissime famiglie italiane. Infatti, siamo prossimi a ricevere un bonus di ben 600 euro. In queste settimane, abbiamo parlato di tantissime agevolazioni che hanno anche una breve scadenza. È infatti lunghissima la lista di bonus in scadenza a fine novembre, e se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di darle subito un’occhiata.

Devi sapere che, per richiedere i diversi aiuti economici stanziati dallo stato per famiglie ed imprese, ci sono diversi requisiti che bisogna rispettare. La maggior parte dei bonus richiedono la presentazione dell’attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Questo documento attesta il reddito delle singole persone o di una famiglia, nel caso in cui ci siano coniugi e familiari conviventi.

In base al risultato dell’ISEE, che calcola il reddito annuo, ci sono diverse agevolazioni da richiedere, come il più recente bonus bollette. Infatti, la soglia dell’ISEE stabilita, per richiedere questo aiuto economico, era di poco più di 8.000 euro poi alzata a 12.000 euro, ma si pensa che il tetto verrà alzato ancora di più. Questo bonus da 600 euro, infatti, è legato proprio al sussidio per il pagamento delle utenze, ma non richiede la presentazione del documento di reddito, quindi tutti possono averlo. Scopriamo subito di che cosa si tratta.

Nuovo bonus di 600 euro: chi può richiederlo

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Uomo prende del denaro da una busta da lettere (fonte foto Canva)

Come ti ho anticipato prima, questo sostanzioso aiuto economico viene erogato per alleggerire il peso dei rincari delle utenze e quindi per aiutare le famiglie a pagare le prossime bollette senza troppe difficoltà. A differenza di altre agevolazioni, per questa non è necessario presentare l’ISEE e ti spiego subito il perché.

Questo bonus bollette, di ben 600 euro, non viene erogato dall’INPS o dallo Stato, ma dai datori di lavoro. Si tratta quindi di un aiuto che il tuo titolare può decidere di versare ai propri dipendenti. L’aiuto quindi è solo per i lavoratori dipendenti e a discrezione dell’azienda. Il contributo può essere versato direttamente in busta paga come rimborso spese, con erogazione diretta oppure attraverso un accordo tra impresa e sindacato.

Restano dunque esclusi pensionati, lavoratori del settore pubblico e liberi professionisti. Ma quindi, cosa ci guadagna il datore di lavoro che decide di aiutare i suoi dipendenti? La risposta è più semplice di quello che pensi. Infatti, il denaro può tranquillamente essere detratto riducendo dunque l’imponibile a livello fiscale.

Come avere il bonus

richiesta bonus
Modulo per richiedere il bonus (fonte foto Canva)

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È quindi a discrezione del titolare dell’azienda decidere se e come erogare questo bonus, non è assolutamente obbligatorio. Nel caso in cui egli decida di usufruire di questa possibilità, il lavoratore deve presentare diversi documenti, ovvero:

  • Bollette pagate oppure versamenti o cedolini di addebito sul conto corrente che mostrino il pagamento delle utenze del 2022.
  • Il titolare potrebbe richiedere la Dichiarazione Sostitutiva dell’Atto di Notorietà. In questo caso, i dipendenti devono compilarla in tutti i relativi campi e di essere in possesso della documentazione di cui si fa richiesta.
  • Un’autodichiarazione in cui si deve evincere che le bollette pagate presentate non sono soggette ad altri rimborsi, sia essi parziali che totali.

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Una cosa importantissima, e da tenere bene a mente, è quella di non superare i 600 euro di bonus. Questi soldi, infatti, non sono tassati, né per il datore di lavoro e né per il dipendente. Invece, nel caso in cui le cifre corrisposte dovessero superare la soglia stabilita, allora il titolare dovrebbe tassare il bonus ai propri dipendenti. Infine, si ricorda che questo aiuto economico non può essere calcolato insieme al reddito, dunque non andrà ad incidere sulla dichiarazione dei redditi o sull’ISEE.

Aurora De Santis

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