❌ INPS: cosa fare se il bonus di 200 euro non è arrivato, tutti i passaggi da seguire

Il Bonus 200 euro INPS è stato già erogato in molti casi, ma ci sono delle categorie di lavoratori che ancora lo attendono. I dettagli.

Dei soldi e la scritta Bonus
Dei soldi e la scritta Bonus (Foto Canva)

Bonus 200 euro INPS, alcuni non lo hanno ancora ricevuto pur avendo dalla loro tutti i requisiti necessari per ottenere questa copertura. In diverse situazioni la cosa potrebbe essere al vaglio del riesame da parte dell’Ente. In questo caso è necessario presentare in una apposita istanza una ben specifica documentazione.

C’è tempo fino a tutto il mese di febbraio del 2023 per potere procedere in tal senso e provare ad avere accesso al secondo tentativo al bonus 200 euro INPS. Il riesame sarà concesso a:

  • lavoratrici e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, dottorandi e assegnisti di ricerca;
  • lavoratrici e lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti;
  • lavoratrici e lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratrici e lavoratori autonomi occasionali privi di partita IVA;
  • lavoratrici e lavoratori incaricati alle vendite a domicilio.

Inoltre, bisogna avere diversi requisiti. Tra questi:

  • essere dipendenti in maniera continuativa e coordinata al 18 maggio 2022;
  • avere l’iscrizione alla Gestione separata;
  • non essere titolari di pensione né di altre forme previdenziali obbligatorie;
  • avere un reddito massimo di 35mila euro al 2021;

Bonus 200 euro INPS, come fare per averlo

La scritta Bonus
La scritta Bonus (Foto Canva)

Per i lavoratori stagionali con contratto determinato ed intermittente è richiesto un minimo di cinquanta giornate di lavoro. Anche qui bisogna dichiarare un massimo di 35mila euro nel 2021. E per il lavoratori del comparto dello spettacolo occorre invece avere l’iscrizione al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, sempre con almeno 50 giornalieri per i quali avere versato i relativi contribuiti. E pure qui vige il tetto massimo dei 35mila euro di reddito da non superare nel corso del 2021.

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Poi, per gli autonomi non provvisti di partite IVA e che non siano iscritti alle forme previdenziali obbligatorie e che hanno avuto dei contratti occasionali nel corso del 2021, gli stessi devono dichiarare almeno una mensilità al 2021. Ed essere iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio.

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La cosa riguarda anche gli incaricati alle vendite a domicilio, che devono avere un reddito per il 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio e che deve risultare più elevato dei 5mila euro base indicati per questa specifica categoria. È necessario ance avere una partita Iva attiva ed una iscrizione alla Gestione separata alla data del 18 maggio.

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Per inoltrare la domanda od il ricorso è necessario consultare il sito web ufficiale dell’INPS, facendo il login con le proprie credenziali personali SPID, di Carta di Identità Elettronica o di Carta Nazionale dei Servizi. In alternativa è anche possibile o telefonare al centralino assistenza dell’INPS o chiedere un consulto ad un patronato CAF.

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