Attenzione alla nuova truffa sui pagamenti elettronici: le linee guida della Polizia

Quella che riguarda i pagamenti elettronici è una granata sulla quale rischiamo di finire. Che cosa dobbiamo fare per non farci raggirare, i consigli da parte delle autorità.

La rappresentazione di un hacker
La rappresentazione di un hacker (Foto Canva – Inran.it)

Truffa sui pagamenti elettronici, le forze dell’ordine mettono sul chi va là i cittadini. Questa è una insidia ormai presente in pianta stabile in tanti modi e può colpire chiunque, anche coloro che sanno essere più cauti. E questo succede perché gli espedienti e le tecniche concepite diventano sempre più “raffinate” e difficili da individuare.

Una recente truffa sui pagamenti elettronici ha riguardato ad esempio delle persone che erano convinte di interfacciarsi con un ente ufficiale e di stare inserendo le loro credenziali private all’interno del sito web dello stesso. In realtà però non era così.

Ci sono alcuni cyber criminali che sanno costruire in maniera quasi perfetta il portale di una banca, di una assicurazione e simili. Però è possibile accorgersi del fatto di essere in procinto di stare per subire una truffa sui pagamenti elettronici prestando attenzione ad alcuni dettagli piccoli ma fondamentali.

Truffa sui pagamenti elettronici, come capirlo e cosa fare per proteggere noi stessi

Una scritta di allerta contro il phishing
Una scritta di allerta contro il phishing (Foto Canva – Inran.it)

Ci sono degli aspetti ai quali non prestiamo cura. Ma focalizzandoci su questi potremo capire se stiamo per cadere nella trappola dei malintenzionati. Bisogna fare attenzione al nome riportato nella barra dove digitiamo i siti web (la cosiddetta url). Un trattino, un “.it” sostituito da altro e delle lettere che mancano in un nome sono tutti dei preziosi riferimenti al fatto che qualcuno sta tentando di truffarci.

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Questa tipologia di truffa è nota come phishing e si propone di ingannare un utente facendogli pensare di stare inserendo le proprie credenziali private in un sito web che si ritiene sia legale e sicuro. Invece è soltanto una trappola, che può costare dalle centinaia alle migliaia di euro per chi ci casca.

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Il phishing viene messo in pratica specialmente tramite mail e sms, ma bisogna fare attenzione anche ai link presenti sui social. In generale se da queste fonti arrivate ad una pagina nella quale vi si chiedono dati personali e del vostro conto corrente, si tratterà certamente di una truffa.

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I ladri si spacciano per l’INPS, per una assicurazione, per una banca, per Poste Italiane, per un corriere o per un utente che, a suo dire, non è stato pagato per un acquisto fittizio che lui ci addebita.

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Tutte fandonie volte a derubarci. Se avete dei dubbi in seguito a qualche operazione compiuta, la prima cosa che bisogna fare è bloccare la carta e poi rivolgersi alle forze dell’ordine.

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