Come si coltiva la Mano di Buddha: una pianta davvero molto particolare, praticamente unica

Avete mai sentito parlare della mano di Buddha? Si tratta di una pianta nota come Citrus medica dall’aspetto davvero particolare.

Cura Citrus medica
Mano di Buddha (Canva – Inran.it)

Non c’è dubbio, la mano di Buddha rientra nell’elenco delle piante più peculiari di sempre. Tutto merito della sua forma che non passa certo inosservata, e che le ha fatto guadagnare questo bizzarro soprannome. La pianta, infatti, è nota con il nome scientifico di Citrus medica. Tuttavia, poiché i suoi frutti ricordano la forma di due arti giunti in preghiera, è stata comunemente ribattezzata facendo riferimento alla figura di Siddhārtha Gautama. Scopriamo di più su questa varietà per capire come coltivarla e di quali cure ha bisogno.

Mano di Buddha: un catalizzatore di buona fortuna

Mano di Buddha: coltivazione e cura
Pianta (Canva – Inran.it)

La mano di Buddha è una varietà di cedro che cresce soprattutto nelle vallate di Giappone, Cina e India settentrionale.

In Oriente si tratta di un vero e proprio portafortuna.

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In Giappone, ad esempio, c’è l’usanza di regalarla ad amici e parenti a Capodanno, come forma di augurio affinché il loro futuro sia radioso.

In Cina, invece, viene utilizzata per profumare gli ambienti della casa, o come pianta decorativa.

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Non solo, infatti, ha un aspetto davvero peculiare, ma emana anche un profumo delicato e inebriante. Infine, in India è comune trovarla all’interno dei templi, ai piedi delle statue di Buddha: si tratta di un’offerta votiva da parte dei fedeli.

Come si coltiva la Citrus medica?

Come coltivare la mano di Buddha? Trattandosi di un agrume, questa pianta soffre il gelo al pari di limoni, aranci, pompelmi e via dicendo. Per questo, occorrerebbe posizionarla in un punto riparato dal vento ed esposto al sole.

La Citrus medica può essere coltivata sia in vaso o messa a dimora. Il terreno ideale per la pianta è sciolto, soffice e ben drenato.

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Con quale frequenza annaffiare la mano di Buddha? La somministrazione dell’acqua dovrebbe avvenire esclusivamente quando il terreno in cui affondano le sue radici è asciutto, o durante periodi di prolungata siccità.

La potatura è un’operazione essenziale a cui sottoporre la pianta. Occorrerebbe procedere dopo i primi due anni di vita, eliminando foglie e rami secchi per migliorare il processo di fruttificazione e donare armonia alla sua forma.

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