Piatti tipici del Carnevale: noi ne abbiamo trovati 7, tu ne conosci altri?

Sono diversi i piatti tipici del Carnevale e specialmente tra i dolci c’è l’imbarazzo della scelta. Vediamo alcuni dei più buoni in varie zone d’Italia.

Delle castagnole di Carnevale
Delle castagnole di Carnevale (Foto Canva – Inran.it)

Piatti tipici del Carnevale, ce ne sono tanti ed ogni regione ha il suo. Ma è accezione comune fermarsi alle lasagne ed alle chiacchiere o frappe. In realtà però di pietanze prettamente carnevalesche e che vanno gustate solamente in occasione di questa festività ce ne sono a bizzeffe.

Come detto, di piatti tipici del Carnevale ne possiamo trovare a iosa in ogni parte d’Italia. Eppure alcuni non sono così conosciuti rispetto ad altri. Potrebbe capitare di domandare a qualcuno che vive al Nord cosa sia una ben precisa specialità di Carnevale che è diffusa al Sud e vedere come questi non ne sappia granché in proposito. O anche viceversa.

Vediamo quali piatti tipici del Carnevale possiamo scoprire e portare sulle nostre tavole, stupendo i nostri cari ed amici con un gusto magari mai provato prima. Si tratta di bontà semplici da preparare e che non richiedono ingredienti e sforzi particolari.

Piatti tipici del Carnevale, dolci a non finire da Nord a Sud

Diversi dolci di Carnevale
Diversi dolci di Carnevale (Foto Canva – Inran.it)

Cicerchiata: è conosciuta in Centro Italia, ed in particolare nelle Marche, in Abruzzo, Molise ed Umbria. Deriva dalla cicerchia, un tipo di legume noto già dall’antichità e che si diffuse in particolar modo nel Medioevo. Il nome “Cicerchiata” è proprio un retaggio di tale epoca. Si prepara con farina, uova, burro, zucchero, olio di oliva e miele.

Castagnole: diffuse in Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, hanno come forma quella di una castagna, da cui il nome. Vanno gustate appena scolate dalla frittura, ben calde, oppure dopo la cottura al forno. Possono essere sia semplici che ripiene di ricotta, di crema o di cioccolata.

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Graffe: queste bontà, di solito a forma circolare e con un buco al centro oppure ripiene di crema o di cioccolata, possono essere gustate in ogni periodo dell’anno. Ma la loro origine è legata al Carnevale, ed in più non sono italiane ma tedesche. Pare che siano state esportate dagli Austriaci nel Settecento e che da lì si siano poi diffuse da Lombardia e Veneto alle altre regioni d’Italia. Ed il nome sarebbe legato al termine “Krafo”, che in Germania indica le frittelle.

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Cosa si mangia di speciale

Arancini di Carnevale: provengono dalle Marche. Si tratta di girelle che fanno uso delle arance per avere un retrogusto speciale. Si impiega proprio la buccia di arancia grattugiata mista a dello zucchero. Questo mix va posto nell’impasto da arrotolare e poi da friggere. Infine il tocco finale è dato da una spolverata di zucchero a velo o di confettini colorati.

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Risulèn: i “riccioli”, provengono da Mantova e dintorni e richiedono come ingredienti principali farina di mais macinata sottilmente (il fioretto, n.d.r.), burro, zucchero, strutto, tuorli d’uova e scorza di limone grattugiata.

Làciàditt: sono delle frittelle di piccole dimensioni molto note in varie zone della Lombardia.

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Pignolata glassata: questa bontà proviene dalla Sicilia ed è costituita da dei piccoli gnocchi da rivestire con della glassa al cioccolato od al limone. Oppure con del miele.

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