Si chiama Mindy ed ha mille anni più di noi: ecco come saremo in futuro, completamente diversi

Grazie a Mindy possiamo sapere come saremo nel futuro, ecco com’è il prototipo di essere umano che potremmo diventare negli anni 3000.

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Uomo e evoluzione (Canva – Inran.it)

Cos’è l’evoluzione? L’evoluzione non è altro che la conseguenza e il risultato dell’adattamento degli organismi a dei nuovi stili di vita o come soluzione alle esigenze in continuo mutamento del proprio habitat. Gli esseri umani, così come tutti gli organismi e animali, sono il frutto di migliaia di anni di evoluzione, che ad oggi non si è ancora fermata, anzi è in continuo svolgimento anche in questo momento.

Ormai tutti conoscono la teoria dell’evoluzione di Darwin, però ciò che in molti ignorano è come l’essere umano potrebbe continuare ad evolversi in futuro, quali caratteristiche potrebbe perdere e quali altre potrebbe ottenere? Per dare una risposta a questa domanda ci pensa una donna, il suo nome è: Mindy!

Mindy: ecco come saremo nel futuro

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Immagini di Mindy (Toll Free Forwarding – Inran.it)

In molti ricorderanno della storia dell’anello mancante, della nostra discendenza dalle scimmie e di tante altre nozioni studiate a scuola utili per comprendere il complesso meccanismo che ha trasformato l’uomo in quello che è oggi.

Oramai la tecnologia è però parte integrante della vita di tutti i giorni, in effetti fino a pochi anni fà nessuno poteva aspettarsi un’espansione così rapida dell’utilizzo di smartphone e pc, al punto che oggi sono in molti a chiedersi quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine di queste tecnologie.

Proprio per rispondere a questa domanda è nata Mindy, il prototipo dell’essere umano del 3000 nato da una ricerca commissionata da ToolFreeFowarding.com, per cercare di capire quale sarà l’impatto della tecnologia sull’evoluzione umana.

Infatti Mindy ha diverse caratteristiche nate come conseguenza dell’utilizzo di oggetti elettronici, come ad esempio il collo più corto e tozzo come conseguenza della posizione assunta per osservare il proprio smartphone, triple palpebre per sopportare la luce blu emessa dagli schermi o il cranio più spesso per difendersi dalle radiazioni.

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Insomma, secondo questa ricostruzione l’essere umano potrebbe trasformarsi completamente per utilizzare la tecnologia, queste però sono tutte teorie visto che non sappiamo come quest’ultima potrebbe cambiare in questi anni, ma ciò fa riflettere su quanto la tecnologia sia ormai diventata una parte fondamentale della nostra vita.

Nicolas De Santis

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