Crauti: cosa sono, quali sono i valori nutrizionali e come si cucinano

Tipici della cucina tedesca, i crauti sono verdure ottenute da un processo di fermentazione lattica del cavolo: i valori nutrizionali.

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Cucchiaio di legno con porzione di crauti (Canva – Inran.it)

Ottenuti dalla fermentazione lattica del cavolo cappuccio, i crauti sono verdure ampiamente consumate nella cucina tedesca, ma che si stanno diffondendo anche da noi. Chiamati anche Sauerkatu, ossia cavoli acidi, proprio per via del sapore amarognolo dato dalla fermentazione, i crauti sono ricchi di benefici e composti da importanti valori nutrizionali.

Fonte di vitamine, di sali minerali e di probiotici, i crauti sono ottimi per un sano regime alimentare. Al palato, le foglie appaiono croccanti e lisce. Si tratta di foglie messe sotto sale e pressate, tagliate a strisce. La fermentazione lattica dura circa un mese.

I benefici dei crauti e perché inserirli nella propria dieta

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Piatto di crauti (Canva – Inran.it)

Costituiti al 90% di acqua e con una buona percentuale di fibre, i crauti sono ricchi di sali minerali, come calcio, fosforo, ferro e potassio. Inoltre, possiedono numerose vitamine del gruppo B, mentre, data la fermentazione, si riduce il contenuto di vitamina C. Come ogni prodotto fermentato, anche i crauti sono benefici per la salute dell’intestino.

Contribuiscono a proteggere il microbiota intestinale, grazie alla presenza dei fermenti lattici vivi, in particolare dei Lattobacilli, microrganismi che favoriscono l’equilibrio intestinale. Un consumo regolare di crauti migliora l’attività digestiva e combatte la stitichezza (qui abbiamo affrontato il problema). Se consumati prima del pasto, questi aiutano nella digestione e stimolano l’appetito.

L’alto contenuto di vitamine del gruppo B, in particolare di acido folico, nonché di vitamina B12, rendono i crauti adatti nelle diete vegane, di solito carenti di vitamina B. Tra l’altro, questa verdura è in grado di proteggere fegato e cuore, riducendo il colesterolo cattivo nel sangue grazie alla colina, una sostanza prodotta dalla fermentazione. Originari del Centro Europa, e anche del nord Italia, i crauti sono ormai reperibili ovunque.

Se si vuole andare sul sicuro e assorbire tutti i nutrienti dei crauti freschi, è meglio prepararli direttamente in casa. Basta tagliare finemente il cavolo cappuccio e metterlo all’interno di un barattolo di vetro. Si aggiunge un pizzico si sale e si schiaccia con un pestello. Si distribuisce un altro strato di verdure e poi ancora sale, e così via, fino a riempire il contenitore.

Dopo un po’ le verdure avranno rilasciato del liquido. Lasciamo a riposo per almeno 12 ore, e poi trasferiamo verdura e liquido in vasetti più piccoli, chiusi ermeticamente. A questo punto, una volta che le verdure sono completamente immerse nel loro liquido, avviano il processo di fermentazione. Si lasciano in vasetto in un luogo fresco e asciutto, al buio, per circa un mese.

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Dopo un mese, i crauti devono essere freschi, se sono diventati neri vanno buttati via. Si possono conservare per diverse settimane in frigorifero, da utilizzare all’occorrenza. È importante conservare correttamente il prodotto. Non bisogna eccedere nel consumo, essendo composti da sodio, quindi se ne sconsiglia il consumo in caso di ipertensione.

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