Trapianto di cuore: una tecnica innovativa ha avuto successo in Piemonte

Per la prima volta, una nuova tecnica per il trapianto di cuore è stata portata a termine con successo, cosa comporta questo traguardo.

Nel contesto dell’Ospedale Molinette presso la Città della Salute di Torino, è stato effettuato un trapianto di cuore con l’innovativa tecnica “DCD”, la prima nel Piemonte e tra le prime in Italia.

trapianto cuore
Disegno di un cuore umano (foto da Canva) – Inran.it

Questo procedimento, che coinvolge un cuore “revitalizzato” dopo la morte del paziente, segna un passo avanti nella medicina dei trapianti. La vicenda ha inizio con quando un ha avuto un arresto cardiaco a metà luglio. Trasferito dall’area del Canavese all’ospedale San Giovanni Bosco per essere curato, il paziente è stato assistito dai medici per un’embolia polmonare massiva che ha causato l’arresto cardiaco. Dopo un delicato intervento, il cuore e gli altri organi hanno mostrato segni di recupero. Purtroppo però il danno al cervello era ormai irreversibile il che ha costretto la famiglia a prendere una decisione difficilissima e dolorosa.

Successo in Piemonte: riuscito il primo trapianto di cuore “revitalizzato”

Il danno irreversibile al cervello ha reso vane le cure, portando i sanitari a condividere con la famiglia la decisione di interrompere il trattamento.

operazione al cuore
Medici che operano un paziente (foto da Canva) – Inran.it

Il giovane paziente aveva precedentemente espresso il consenso per la donazione degli organi. Così, sono stati organizzati gli interventi per l’espianto degli organi. Questo caso però ha richiesto un percorso inusuale in quanto il cuore era ormai in arresto cardiaco per via della sospensione delle terapie di supporto.

Il Centro Regionale Trapianti del Piemonte, guidato dal prof. Antonio Amoroso, è stato coinvolto per gestire il trasferimento del paziente all’Ospedale Molinette, che collabora direttamente con l’Ospedale Giovanni Bosco.

Nell’ospedale il paziente ha potuto essere compreso del programma nazionale della donazione del cuore (DCD – Donation after Circulatory Death. Dopo una serie di accertamenti, che hanno evidenziato un buon funzionamento degli organi, fatta eccezione per il cervello danneggiato dall’arresto cardiaco prolungato e i polmoni affetti dall’embolia polmonare, il paziente è stato trasferito in sala operatoria. Qui, il cuore è stato “revitalizzato” tramite una circolazione extracorporea dal prof. Mauro Rinaldi, Direttore della Cardiochirurgia e del programma di trapianto di cuore e polmoni delle Molinette. Dopo l’arresto cardiaco, il cuore ha ripreso a battere e anche gli altri organi hanno ricominciato a funzionare. Così i medici hanno proceduto a prelevare e poi trapiantare gli organi.

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Interno di un ospedale (foto da Canva) – Inran.it

In un’altra sala operatoria, il cuore “rivitalizzato” è stato trapiantato in un paziente che era in attesa da tempo di un cuore a causa di una cardiomiopatia dilatativa terminale. Il cuore ha ripreso a battere vigorosamente nel nuovo torace, oltre sei ore dopo l’arresto cardiaco.

Giovanni La Valle, Direttore generale della Città della Salute, afferma, come riportato su In Salute News: “Un altro traguardo importante per la Città della Salute di Torino, che si conferma come Centro di eccellenza a livello nazionale. Questo successo è il frutto di un grande lavoro di squadra, sempre orientato verso nuove frontiere e costruito insieme ai nostri straordinari professionisti”.

Questo evento dimostra quanto sia importante il costante impegno nella ricerca e l’innovazione nel campo dei trapianti in Italia. La tecnica DCD apre nuove prospettive nei trapianti di cuore.

Aurora De Santis

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