Coronavirus: arriva la variante Mu

È stata individuata per la prima volta a gennaio ma ora è stata inserita nella lista dell’OMS. È la variante Mu del nuovo Coronavirus: tutti i dettagli.

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Gli studiosi la stanno osservando da vicino, ma potrebbe essere responsabile di ben il 39% dei contagi in Colombia e del 13% di quelli in Ecuador. La variante Mu, che era stata scoperta proprio in Colombia già lo scorso gennaio, è quindi, ora, al vaglio degli scienziati dell’OMS. E sembra che somigli alla variante Beta. Al momento, oltre al Sud America, gli Stati colpiti sono solo: Regno Unito, Stati Uniti e Hong Kong, con qualche caso sporadico in Europa. Ora i ricercatori stanno cercando di capire se e quanto è più aggressiva e come potremo difenderci.

Variante Mu, com’è la nuova mutazione del Covid-19

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Non si sa ancora molto di Mu, conosciuta anche come B.1.621. Ma nonostante i casi siano ancora sporadici, hanno già coinvolto ben 39 Paesi nel mondo, tra cui anche Messico e Spagna. E gli scienziati sembrano avere già capito che è in grado di superare la barriera protettiva garantita dagli attuali vaccini.

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Nei 32 casi registrati nel Regno Unito, infatti, molti dei colpiti risultavano essere ragazzi sui 20 anni che avevano ottenuto già la loro prima e, a volte, anche seconda dose.

Per il momento, VUI-21JUL-01, come definito dagli esperti, non sembrerebbe essere aggressiva come l’Alpha o la Delta, ma è comunque molto simile alla Beta, per quanto riguarda la sua capacità di resistenza ai vaccini.

È responsabile di meno del 0,1% dei casi di Covid presenti nel mondo. Ma se presentasse lo stesso cluster di mutazioni delle due varianti più conosciute, potrebbe essere capace di diffondersi altrettanto rapidamente.

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I contagi fino a qui registrati non hanno fornito una risposta definitiva, ma sono al vaglio degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, perché sembrerebbero essere stati provocati da viaggiatori provenienti dall’estero.

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La Ica

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