Disagio emotivo, non servono le frasi fatte: cose che non dovresti più dire

Disagio emotivo, le frasi fatte da smettere di dire subito: magari lo fai in buona fede ma ci sono cose che dovresti smettere di dire

Disagio emotivo cose da non dire
Una ragazza all’angolo (Pixabay)

I motivi per cui una persona può trovarsi ad affrontare disagio emotivo nella vita sono molteplici e qui sicuramente non classificabili: quel che va assunto, come ragione universale da tutelare e tenere presente in ogni momento, è che il dolore dell’altro, che sia fisico o emotivo, va rispettato come fosse il nostro. Oggi fortunatamente questa consapevolezza non manca: peccato che chi soffra di disagio mentale o emotivo si trova a far i conti con frasi che fanno più male che bene.

Non perché queste vengano rivolte loro con cattiveria, non sempre almeno, ma semplicemente con poca consapevolezza. E forse con un po’ di ignoranza. Rimanga inteso che qui non si vuole invece condannare chi pronunci queste frasi per ignoranza, appunto. In Italia sulla sofferenza psichica si fa pochissima informazione e molta disinformazione, di contro. E’ uno dei rari casi un cui l’ignoranza non può essere trattata come una colpa.

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Disagio emotivo, ecco cosa dovresti smettere di dire

Disagio emotivo atteggiamenti
Ritratto di donna (Pixabay)

Se però vogliamo avvicinarci con delicatezza a chi sia sofferente, senza far danni, oggi vi suggeriamo cose che sarebbe meglio non dire. Eccovi dei macro-nuclei perché vi si chiariscano le idee.

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  • Non sminuire il dolore: tratta il dolore dell’altro esattamente come faresti col tuo. E, se sei solito maltrattarti emotivamente, allora pensa a come ti sentiresti se ti spezzassero un braccio. Se non riesci a farlo, allora taci.
  • Non soffocare la tristezza: alla tristezza, soprattutto quando questa è così grande da non essere uno stato d’animo ma qualcosa di più, non servono ragioni. Inutile tentare la razionalità, almeno nel momento più cruento della depressione. Inutile dire quindi frasi come “che sei depresso a fare, hai tutto...”
  • Confronto con gli altri: non è una gara al ribasso. Ognuno percepisca sé stesso: la sofferenza di un altro non toglie nulla alla mia. Fare il confronto con un altro, vuol dire privare i miei sentimenti di autonomia. E si ricade quindi nella prima categoria. Assolutamente evitabile.
  • Proporre distrazioni su distrazioni: possiamo provare a proporre un’attività che sia piacevole per entrambi. Se ricevi un rifiuto, non prendertela e rispetta lo spazio. In quel momento, la tristezza ha bisogno di essere ascoltata e accettata. Per questo c’è bisogno di tempo. Le distrazioni sono oltre che inutili anche dannose se imposte dall’esterno senza che ci sia una reale volontà.
  • Dire qualcosa per forza: se senti che parlare non serve, non parlare. Se non sai cosa vuoi dire, non parlare. La vicinanza emotiva può essere trasmessa in molti modi, non solo con un sopporto orale.
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