Come riconoscere l’epatite B, se hai questi sintomi devi intervenire

Cosa fare e come riconoscere l’epatite B, i cui effetti possono essere decisamente brutti con i quali convivere. Bisogna chiamare il medico il prima possibile.

Un medico nell'atto di compiere una prescrizione
Un medico nell’atto di compiere una prescrizione (Freepik)

Come riconoscere l’epatite B. Una malattia che ha una origine virale e che può risultare fortemente debilitante. Una volta che è sorta, dopo che magari abbiamo sottovalutato i suoi sintomi o dopo che ce ne siamo accorti troppo tardi, accuseremo dei problemi cronici e molto fastidiosi al fegato.

Infatti l’epatite B infiamma proprio questa ghiandola, che è fondamentale per l’organismo. L’infezione da parte del virus dell’epatite B avviene attraverso la penetrazione dell’agente patogeno all’interno del sangue solitamente. Però tale virus può inoltrarsi anche nella saliva, nel latte materno od in altri liquidi corporei con i quali eventualmente entrare in contatto.

Va detto che da questa variante di epatite si guarisce in oltre il 90% dei casi, specialmente quando si hanno a disposizione accessi a cure mediche ed a servizi sanitari come quelli che ci sono nel nostro Paese. Come sempre fa la differenza la prevenzione.

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Come riconoscere l’epatite B, chiama il medico se ti succede questo

Un medico lavora al pc
Un medico lavora al pc (Freepik)

E riconoscere in tempo una forma di epatite è possibile. I sintomi più comuni sono rappresentati da quelli che, almeno in apparenza, sembrano essere proprio dei disturbi derivati da qualche inconveniente di tipo alimentare.

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Quindi vomito, nausea, crampi addominali, inappetenza, mal di pancia. Ed anche un senso diffuso di spossatezza ed il sorgere di itterizia, rappresentata invece da versamenti di bile nel sangue e dall’ingiallimento della pelle. In alcuni casi potrebbe manifestarsi anche la febbre. Se questi sintomi dovessero diventare cronici e reiterarsi con costanza ogni giorno, allora questo sarà il chiaro segno che c’è qualcosa di non piacevole in corso al nostro interno.

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Una visita medica con delle relative analisi sveleranno quale sarà la eventuale situazione attuale. In genere c’è un periodo di tempo di sei mesi entro i quali l’epatite B ha bisogno di incubarsi. Trascorso questo lasso di tempo però il rischio che diventi persistente diventa molto alto.

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