Cosa fare e come riconoscere l’epatite B, i cui effetti possono essere decisamente brutti con i quali convivere. Bisogna chiamare il medico il prima possibile.
Come riconoscere l’epatite B. Una malattia che ha una origine virale e che può risultare fortemente debilitante. Una volta che è sorta, dopo che magari abbiamo sottovalutato i suoi sintomi o dopo che ce ne siamo accorti troppo tardi, accuseremo dei problemi cronici e molto fastidiosi al fegato.
Infatti l’epatite B infiamma proprio questa ghiandola, che è fondamentale per l’organismo. L’infezione da parte del virus dell’epatite B avviene attraverso la penetrazione dell’agente patogeno all’interno del sangue solitamente. Però tale virus può inoltrarsi anche nella saliva, nel latte materno od in altri liquidi corporei con i quali eventualmente entrare in contatto.
Va detto che da questa variante di epatite si guarisce in oltre il 90% dei casi, specialmente quando si hanno a disposizione accessi a cure mediche ed a servizi sanitari come quelli che ci sono nel nostro Paese. Come sempre fa la differenza la prevenzione.
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Come riconoscere l’epatite B, chiama il medico se ti succede questo
E riconoscere in tempo una forma di epatite è possibile. I sintomi più comuni sono rappresentati da quelli che, almeno in apparenza, sembrano essere proprio dei disturbi derivati da qualche inconveniente di tipo alimentare.
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Quindi vomito, nausea, crampi addominali, inappetenza, mal di pancia. Ed anche un senso diffuso di spossatezza ed il sorgere di itterizia, rappresentata invece da versamenti di bile nel sangue e dall’ingiallimento della pelle. In alcuni casi potrebbe manifestarsi anche la febbre. Se questi sintomi dovessero diventare cronici e reiterarsi con costanza ogni giorno, allora questo sarà il chiaro segno che c’è qualcosa di non piacevole in corso al nostro interno.
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Una visita medica con delle relative analisi sveleranno quale sarà la eventuale situazione attuale. In genere c’è un periodo di tempo di sei mesi entro i quali l’epatite B ha bisogno di incubarsi. Trascorso questo lasso di tempo però il rischio che diventi persistente diventa molto alto.