Alopecia, farmaco approvato: arriva il via libera della FDA

Finalmente un nuovo farmaco per la cura dell’alopecia, approvato dall’FDA, che dà speranza a molte persone che soffrono di questa condizione.

capelli
Capelli (Pexels)

Pochi mesi fa si è parlato molto di alopecia, una condizione che viene spesso sottovalutata e messa da parte. Se ne è parlato tanto per quello che è accaduto tra Will Smith e il conduttore della serata degli Oscar Chris Rock. Quest’ultimo ad un certo punto ha fatto una battuta sulla moglie dell’attore, Jada Pinkett Smith, che soffre appunto di questo disturbo. L’attore, infuriato per questo, è salito sul palco a dargli uno schiaffo.

L’alopecia è una condizione che prevede una progressiva perdita di capelli e dei peli del corpo. Spesso nelle donne si manifesta come una graduale perdita di capelli dal centro della testa, oppure da un progressivo assottigliamento dei capelli. Trovare dei farmaci appropriati a questo disturbo, che genera una serie di altri disturbi soprattutto a carattere psicologico, sembrava una meta lontana. Invece è già stata raggiunta.

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L’FDA ha approvato un farmaco che combatte la perdita di capelli e li fa ricrescere. Ma vediamo di capire come stanno le cose nei dettaglio qui di seguito nell’articolo.

Farmaco per l’alopecia: tutti i dettagli

Laboratorio analisi (Pixabay)

La FDA (Food and Drug Administration) ha approvato, pochi giorni fa, la vendita di un farmaco che porta il nome di Baricitinib. È stato prodotto dalla società americana Eli Lilly. Al momento si sa che questo farmaco è stato testato in due esperimenti diversi che ha coinvolto oltre 1.200 pazienti affetti da alopecia areata. Non è chiaro se il farmaco tratta solo questo tipo di alopecia.

Tuttavia, i risultati delle ricerche sono stati ottimi. Nel giro di pochi anni chi era completamente calvo ha visto crescere i capelli e non pochi, sani, forti e in una chioma molto folta. Si tratta di una luce piccola ma molto importante per tutte le persone che soffrono di questa malattia autoimmune. Pare siano il 2% della popolazione, inclusi i bambini.

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Si tratta di un passo avanti molto importante che dà speranza a tantissime persone che combattono con questa condizione, trovando a volte degli ostacoli, anche psicologici, insormontabili. Con il tempo gli studiosi troveranno soluzioni sempre più efficaci e sempre più veloci.

 

 

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