Come annaffiare le orchidee: migliori metodi e consigli

Amatissime per la loro eleganza, scopriamo come prendercene cura: ecco i migliori metodi per annaffiare le orchidee.

Innaffiare orchidee
Orchidea (Adobe Stock)

Le orchidee sono piante di origine tropicale, abituate a climi completamente diversi dal nostro. Per questo, farle sopravvivere può non essere affatto semplice. Si tratta di una buona ragione per scegliere specie vegetali autoctone, che possano prosperare in condizioni climatiche che risultino per loro più favorevoli. Se proprio non vogliamo rinunciare a questa pianta, però, andiamo alla scoperta delle migliori tecniche per annaffiare le orchidee.

Come annaffiare le orchidee: i metodi

Le orchidee sono piante originarie delle zone tropicali e subtropicali dei continenti asiatico e americano.

Acqua alle orchidee
Orchidea (Adobe Stock)

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Fino a pochi decenni fa, la loro coltivazione era esclusiva prerogativa dell’élite: per mantenerle in vita, infatti, era necessario possedere una serra o un ambiente che consentisse di modulare la temperatura e l’umidità.

Nel corso del tempo, sono stati creati ibridi meno delicati, che potessero sopravvivere alla vita in appartamento. Ciò non toglie, in ogni caso, che queste piante non siano esattamente facili da curare, e quindi si rivelino completamente inadatte ai principianti e a chi è sprovvisto del proverbiale pollice verde.

In ogni caso, è sufficiente rispettare regolarmente alcune semplici regole per fare in modo che possano crescere e prosperare. Tra queste, la somministrazione dell’acqua alla pianta svolge un ruolo fondamentale. Come annaffiare le orchidee? Rispondiamo insieme a questa domanda, elencando le tecniche più efficaci.

Quando bisogna annaffiare l’orchidea?

In primo luogo, è indispensabile capire quando è arrivato il momento di annaffiare la nostra pianta.

A cosa dovremmo prestare attenzione? Un indicatore fondamentale che rivela molto sull’idratazione dell’organismo vegetale è il suo terriccio, che dovrebbe mantenersi sempre umido.

Quindi, basterà osservarlo e tastarlo: se risulta asciutto e polveroso, dovremo procedere con la somministrazione di acqua. In caso contrario, occorrerà aspettare: il rischio, altrimenti, è che le radici dell’orchidea marciscano.

Il metodo della nebulizzazione

Come annaffiare le orchidee? Il primo metodo è quello della nebulizzazione: anziché versare l’acqua del rubinetto direttamente a contatto con il terriccio, occorrerà inserirla in un flacone.

Dopodiché, dovremo spruzzare il liquido, indirizzandolo sulle radici ed evitando di bagnare fiori e foglie. Potremo ripetere l’operazione più volte al giorno, nebulizzando la pianta con moderazione.

Questo ci permetterà di controllare con maggior precisione la quantità di acqua somministrata, senza rischiare di eccedere.

La tecnica dell’immersione

Infine, un altro metodo con cui possiamo annaffiare la nostra orchidea è quello dell’immersione.

Basterà riempire una bacinella con dell’acqua, al cui interno posizionare il vaso che ospita la pianta. Le radici trarranno il liquido di cui hanno bisogno, idratandosi per osmosi.

In questo modo, ci assicureremo che solo questa parte dell’organismo vegetale venga a contatto con l’acqua e che l’assorbimento non raggiunga dosi eccessive, compromettendo la salute dell’orchidea.

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