Pulire la caldaia, quali sono le componenti da controllare: occhio alle multe

Quando si tratta di pulire la caldaia non dovremmo lasciare mai niente al caso. Questa operazione è indispensabile per la nostra sicurezza, in caso contrario ci sono delle pesanti sanzioni.

Un tecnico certificato controlla una caldaia
Un tecnico certificato controlla una caldaia (Pixabay)

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Pulire la caldaia, al pari del presiedere una corretta manutenzione con una certa cadenza, rappresenta una operazione fondamentale per il funzionamento ottimale della stessa. La cosa rientra anche nell’ambito della giusta prevenzione da mettere in atto. In questo modo eviteremo il manifestarsi di imprevisti non graditi.

Perché avere a che fare con guasti e malfunzionamenti è un qualcosa con il quale mai e poi mai vorremmo avere a che fare. Infatti i costi in termini di tempo necessario per risolvere il tutto, e soprattutto di spese purtroppo inevitabili contro le quali andremmo, avranno dei risvolti tutt’altro che piacevoli. Perciò pulire la caldaia è molto importante.

Ma per pulire la caldaia è bene anche seguire quelle che sono le corrette indicazioni, altrimenti rischiamo di avere solo sprecato delle energie utili. Ogni componente che va a costituire questo indispensabile accessorio della casa richiede degli interventi specifici.

Pulire la caldaia, una operazione obbligatoria da fare ogni quanto

Regolazione di una caldaia in corso
Regolazione di una caldaia in corso (Pixabay)

Ad esempio c’è il bruciatore, che va pulito a fondo. E lo stesso vale anche per il filtri, per lo scambiatore e per la resistenza di tutto quanto l’impianto che abbiamo installato in casa nostra. Quel che è importante è anche analizzare a dovere la ventilazione del locale.

E per quanto riguarda la manutenzione generale, questa è una operazione che richiede per forza di cose l’intervento di un esperto qualificato. È bene sapere che la manutenzione della caldaia va compiuta con una certa periodicità, ogni anno per quanto riguarda certi modelli ed anche ogni due o quattro anni per altri.

Il tutto è così ripartito, in merito al monitoraggio di quelli che sono i fumi di scarto: 

  • un anno per caldaie con potenza oltre 100 kW a combustile solido oppure liquido;
  • 2 anni, per caldaie con potenza oltre 100 kW a gas metano oppure GPL;
  • 2 anni, per caldaie con potenza da 10 a 100 kW a combustibile solido oppure liquido;
  • 4 anni, per caldaie con potenza da 10 a 100 kW a gas metano oppure GPL;

E da queste indicazioni non si scappa. Infatti per chi non provvede a far controllare la propria caldaia sono previste delle multe molto pesanti. Si va da un minimo di 500 euro fino anche ad un importo massimo di tremila euro. Ma in un periodo in cui la bolletta del gas è pesantemente condizionata dai rincari, pulire e presiedere alla manutenzione della propria caldaia è ciò che andrebbe fatto con regolarità per ottimizzare i consumi e ridurre le spese.

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