Microgreens, il micro orto dal coltivare in casa

Spopola la pratica del microgreens, ossia la coltivazione di un micro orto in casa, con piccole piante e spezie sempre a portata di mano.

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Microgreens casalingo (Pixabay)

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Da molti è considerato il futuro dell’agricoltura casalinga e urbana, un mini orto da tenere in casa e dove coltivare mini piante e spezie. Si tratta di una pratica che sta spopolando e che merita un approfondimento. Le microgreens sono una variante delle verdure e degli ortaggi che consumiamo regolarmente, ma in una versione in miniatura.

La microgreens sono dunque giovani piantine raccolte dopo poche settimana dalla semina. La raccolta precoce è alla base di una coltivazione rapida e ristretta. Un nuovo modo di intendere la coltivazione privata, che molti definiscono “urbanizzata”, con la quale si può ampiamente sperimentare. Ad esempio, molti chef, nei propri ristoranti, ne stanno facendo uso.

Una nuova pratica, le microgreens sono una coltivazione urbanizzata

coltivare mini piante casa
Mini piantine in vaso (Pixabay)

Tra le varietà di microgreens più coltivate troviamo sedano, radicchio, verza, cavolo, broccolo, quinoa, basilico, farro, avena, spinaci, bietola, lattuga, cipolla, zucca, fave, e moto altro. I semi di microgreens si possono acquistare in tanti negozi fisici e online e il procedimento per la coltivazione non è nemmeno troppo difficile.

Per piantare i semi occorrono contenitori, bisogna procurarsi vaschette di plastica, delle dimensioni che preferiamo, ma sempre inferiori ai 5 cm di altezza, in modo da garantire una buona illuminazione alle piantine. Il fondo delle vaschette deve essere forato, per permettere all’acqua di scorrere via. Bisogna evitare i ristagni idrici, deleteri per le piante.

coltivazione microgreens
Coltivazione piante e spezie (Pixabay)

Dunque, bisogna piantare i semi, sparpagliati per bene. Il terriccio migliore per le microgreens ha un pH compreso tra 5,5 e 6,5, è privo di sostanze inquinanti, ha una porosità superiore all’85% e deve essere a base di torba o a fibra di cocco. Se non si possiede il terriccio, è possibile coltivare anche in acqua, tramite la tecnica idroponica.

In questo caso, si utilizzerà la perlite, lana di roccia o argilla espansa, tramite cui dare supporto alle piantine. Nei primi giorni dalla semina, bisogna mettere le vaschette al buio e a temperatura mite, compresa tra i 20° e i 24°. Dopo la semina bisogna irrigare e poi coprire le vaschette per creare un clima umido. La fase di germinazione è rapidissima, dura tre giorni.

A questo punto, possiamo rimuovere la copertura e possiamo mettere le piantine alla luce, naturale o artificiale, con le lampade al LED specifiche. L’acqua per annaffiare deve avere un pH di 7,3, cioè neutro, e va data ogni giorno, senza esagerare. Questi micro ortaggi crescono dieci volte più velocemente rispetto a quelli grandi da commercio, sprecano poca energia e richiedono poca acqua.

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