Tutti i bonus 💸 per le famiglie per questo 2023: soglia ISEE, requisiti e come fare richiesta

Sono milioni i cittadini che potranno usufruire dei vari Bonus famiglie 2023. E tutti quanti sono fondamentali per affrontare le tante spese mensili.

Una donna con diverse banconote da dieci euro
Una donna con diverse banconote da dieci euro (Foto Canva – Inran.it)

Bonus famiglie 2023, ci sono diversi provvedimenti destinati ai nuclei famigliari che hanno a che fare con un reddito basso e che devono barcamenarsi tra le spese per il sostentamento dei figli e non solo. L’inflazione ed i rincari dei prezzi di beni indispensabili, bollette e carburanti ha reso le cose molto più difficili per milioni di persone.

Si è reso necessario dunque confermare diversi Bonus famiglie 2023 ed anche introdurne di nuovi, come il Reddito Alimentare. Il quale entrerà in vigore nei prossimi mesi ed avrà il compito di contrastare lo spreco alimentare che avviene tutti i giorni all’interno dei punti vendita della grande distribuzione.

In questo caso la merce alimentare invenduta verrà ricollocata alle persone che sono al di sotto della soglia di benessere, e che vivono in una situazione di povertà conclamata. Tra i Bonus famiglie 2023 spiccano quelli che mettono a disposizione delle famiglie italiane o dei cittadini che sono regolarmente residenti nel nostro Paese un aiuto in fatto di istruzione e di crescita.

Bonus Famiglia 2023, quali ci sono da adesso

Delle banconote e delle monete in euro
Delle banconote e delle monete in euro (Foto Canva – Inran.it)

Come ad esempio il Bonus Asilo nido 2023, che è destinato ai bambini con età inferiore a 3 anni. Sono previste delle soglie di ISEE alle quali attribuire un aiuto economico più o meno elevato. Lo schema è il seguente:

  • 25mila euro di ISEE massimo di reddito frutteranno 3mila euro di aiuti;
  • tra 25mila euro e 40mila euro di ISEE massimo di reddito frutteranno 2500 euro di aiuti;
  • oltre i 40mila euro di ISEE massimo di reddito frutteranno 1500 euro di aiuti;

Permane il Bonus Sociale, che darà una grossa mano nel pagamento di una delle principali utenze domestiche, tra luce, gas ed acqua. Per averlo si dovrà dichiarare un ISEE di massimo 15mila euro. Cifra innalzata rispetto ai precedenti 12mila euro, e che permetterà così di fornire una maggiore copertura.

Per famiglie con almeno quattro figli a carico il limite di ISEE è fissato a 20mila euro. Si tratta di una misura compatibile con il Reddito di cittadinanza e con la Pensione della cittadinanza. Trova conferma anche il Bonus Psicologo, con anche un aumento della cifra messa a disposizione per gli aventi diritto.

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Da 600 euro utili per pagare le sedute da un professionista qualificato e che aderisce all’iniziativa si passa a 1500 euro. Poi per tutto il 2023 permarrà anche il Bonus Cultura 18app da 500 euro, che però cederà il posto a due misure parallele a partire dal 2024. Si tratta della Carta Cultura Giovani e dalla Carta del Merito.

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Le novità sul congedo parentale e sul taglio dell’Iva

Ovviamente è confermatissimo l’Assegno Unico Universale, che offre maggiorazioni in base al numero di figli a carico dichiarato, alla loro età ed all’ISEE comunicato. Per chi dovesse omettere di fare sapere a quanto ammontano i propri ricavi annui ci sarà l’inserimento in automatico nella fascia con aiuti meno privilegiata. C’è però sempre tempo per rimediare a questa mancanza, per avere una ricollocazione una volta esibita la necessaria certificazione.

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Ci sono delle modifiche importanti anche per quanto riguarda il congedo parentale. Che ora spetterà non solo alle mamme ma anche ai papà, per un periodo massimo di undici mesi e con uno stipendio dell’80%. Mentre in passato ammontava solamente al 30%. Dopo la nascita di un figlio, i neo-padri potranno astenersi dal presentarsi sul luogo di lavoro per i dieci giorni successivi.

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Inoltre c’è il taglio dell’Iva su pannolini ed assorbenti di un terzo. Ma il Governo ha abolito il taglio delle accise sui carburanti, ed ora infatti il prezzo di benzina, gasolio e gas metano è tornanto ad essere alto. Anche se questa misura consente all’Esecutivo di ottenere ulteriori entrate da utilizzare per l’applicazione dei vari bonus concepiti. Per i quali il referente principale sarà l’INPS.

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