Bambini orchidea: sono timidi, chiusi e ipersensibili, bisogna aiutarli a sbocciare

Spesso, i bambini sono timidi e chiusi, forse anche troppo sensibili, spaventati dalle novità: come aiutarli in modo corretto?

Sguardo intimidito di un bambino (Canva – Inran.it)

Il pediatra dello sviluppo W. Thomas Boyce, nel suo libro “La forza gentile dei bambini Orchidea”, aiuta i genitori a capire i propri bambini e a spiegare loro come aiutarli a “sbocciare”, proprio come un fiore. L’autore definisce “orchidea” i bambini chiusi, timidi, spaventati dalle novità e dalle situazioni imprevedibili. Li paragona a un fiore, l’orchidea, appunto, e come ogni fiore, anche i bimbi devono essere aiutati nella fioritura.

Le orchidee sono fiori bisognosi di particolari cure, e non è semplice coltivarle correttamente. Per i bambini piccoli si palesa la stessa situazione. Boyce, professore emerito di pediatria e psichiatria infantile all’Università della California, affronta il tema in un libro che negli Stati Uniti è diventato subito un best seller.

I bambini orchidea, come aiutarli a crescere quando sono timidi chiusi

Bambino si nasconde tra le game della mamma (Canva – Inran.it)

Ogni bambini è unico, con un carattere ben definito, e che necessita di particolari cure. Ci sono regole che non vanno bene per tutti, perciò ogni piccolo necessita di un’educazione personale. Specialmente se il piccolo presenta problema sociali, difficoltà a relazionarsi con gli altri, eccessiva timidezza, persino paura delle novità.

Quando sono positivi verso l’ambiente che vivono e frequentano, i bambini crescono in fretta, adattandosi alle più basilari regole sociali. Quando, invece, i bambini mostrano difficoltà e non risentono dei cambiamenti, sono definiti “orchidea”. Si tratta di individui maggiormente sensibili, che possono rispondere all’ambiente circostante attraverso emozioni amplificate, come stress, paura, pianto.

Quando si parla di bambini orchidea, ci si riferisce a bambini particolarmente sensibili, che rispondono al contesto sociale con un’intensità differente  rispetto agli altri. Sono maggiormente vulnerabili, perciò, come afferma Boyce, devono essere aiutati, accompagnati nella crescita, per sbocciare in tutto il loro splendore. Lo psichiatra infantile suddivide i bimbi in due classi: ci sono le orchidee e ci sono i soffioni.

Bambini orchidee e bambini soffioni

Bambina imbarazzata (Canva – Inran.it)

I soffioni sono quelle erbe in grado di crescere in qualsiasi ambiente, sono forti e resistenti e non necessitano di troppe attenzioni. Questa differenza di carattere, però, è determinata dal corredo genetico. Lo studio condotto dalla pedagogista olandese Marian Bakermans Kranenburg, evidenzia una variante del gene.

I bambini soffione, sembrano essere privi di una variante del gene DrD4, un gene connesso alla dopamina. L’assenza di questa variante comporta una protezione in più, e li protegge dagli aspetti negativi dell’ambiente, indipendentemente dal contesto familiare. I bambini soffioni crescono ben inseriti nel contesto sociale, e crescono correttamente e in modo sano.

Se i soffioni resistono agli aspetti negativi o positivi del mondo, le orchidee fanno maggiore fatica. I geni dei bambini orchidea sono maggiormente suscettibili agli agenti esterni, amplificano qualsiasi situazione, e rendono il carattere del bimbo più vulnerabile. Tuttavia, al di là del gene, è fondamentale educare il bambini, sin dalla nascita, in modo sano e costruttivo.

L’educazione, in questo contesto, gioca un ruolo di primo piano, perciò urla, punizioni, freddezza, non servono a nulla. Occorre sempre mantenere un atteggiamento comprensivo e premuroso. La sensibilità estrema non è mai una colpa, bisogna comprenderla e proteggerla. Come un’orchidea, questi bambini hanno bisogno di continue cure, di attenzioni, di tanto amore. Lo stesso vale per i bambini soffione, naturalmente, anche se questi partono avvantaggiati.

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