Grazie alla Legge 104 è possibile trovare la strada decisamente in discesa per i soggetti disabili alla guida. Di cosa si tratta e cosa occorre.
La Legge 104 fornisce numerose agevolazioni ai portatori di disabilità gravi, sia fisiche che mentali, oltre che alle persone deputate al loro accompagnamento e sostentamento. Uno di questi aiuti riguarda le vetture di soggetti invalidi con l’applicazione della aliquota IVA agevolata.
Infatti è cambiata la documentazione necessaria da esibire per usufruire di questo aiuto, e le cose adesso risultano decisamente più semplici. È possibile presentare una semplice copia della propria patente per avere l’aliquota agevolata, anche se dovranno esserci le necessarie indicazioni di adattamento.
Lo ha deciso il Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso 13 gennaio 2022, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta il 29 gennaio. In tal modo sarà possibile comprare auto da destinare esclusivamente a soggetti disabili e beneficiari dell’importante sussidio della Legge 104, che abbiano disabilità permanenti tali da impedire loro di deambulare in autonomia.
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Legge 104, le cose sono più facili per un disabile alla guida
La cosa vale, entrando nello specifico, per quei veicoli provvisti di adattamenti, non importa se di serie o no. Come detto, la fotocopia del proprio documento di guida basterà ed avanzerà per sostituire la vecchia documentazione e per potere avere l’IVA agevolata. Ma dovranno essere riportate le indicazioni degli adattamenti del mezzo in questione.
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E permane infine l’obbligo di dovere esibire aogni modo l’atto notorio. L’applicazione dell’IVA al 4% anziché al consueto 22% si applica sia su auto nuove che usate, ma devono essere rispettati alcuni criteri. Tra questi un motore a diesel od ibrido di 2800 centimetri cubi (2000 se a benzina). Oppure con motore elettrico che non superi i 150 KW.
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Con l’IVA agevolata il soggetto beneficiario potrà acquistare l’auto, gli optional, intervenire sulle prestazioni e sulla cessione degli adattamenti. Di tutto questo può usufruirne anche un famigliare incaricato dell’assistenza al disabile, purché ci sia un legame fiscale con il disabile stesso a carico di chi se ne prende cura.
