La paura nucleare spinge alle pillole di Iodio ma la comunità scientifica si esprime contrariamente

Paura nucleare: è corsa alle pillole-Iodio; il parere della comunità scientifica si dice assolutamente contrario: in questo momento non c’è bisogno di corse

Pillole iodio nucleare
Maschera anti-gas (pixabay)

L’attuale situazione internazionale è una situazione che, d’un tratto, ci sconvolge e ci inchioda al fatto lampante che, se pure c’è stato un progresso reale e concreto verso la pace e la salvaguardia dei diritti umanitari dopo le due grandi guerre e le tensioni e i conflitti del novecento e dei primi anni Duemila, ora non rimane più niente. Ancor più spaventoso è vedere la deflagrazione di un concetto oggettivo di pace che, attualmente, non esiste: qualsiasi scelta sarà presa dalle parti in causa o comunque tutte le evoluzioni che ci saranno, comporteranno lo svantaggio di qualcuno.

Viste le recenti evoluzioni del conflitto, quel che si teme adesso è per il nucleare. Oltre le esplicite minacce del tiranno russo nei confronti dell’intero occidente- e ci si chiede quanto delle sue parole fosse premeditato, quanto invece il frutto di un delirio di una bestia messa in gabbia-, preoccupano le centrali ucraine cadute in mano russa, potenzialmente in grado di creare un disastro maggiore della ben nota centrale ucraina.

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La paura nucleare e le pillole di Iodio: in questo momento non c’è reale necessità

Paura nucleare
Area bombardata, foto di repertorio (pixabay)

Questo ha scatenato la corsa allo Iodio in pastiglie. In caso di radiazioni nucleari infatti, lo Iodio saturerebbe la tiroide impedendo che questa assorba le radiazioni nucleari che, spesso e volentieri, determinano, tra gli altri, l’incremento dei tumori tiroidei. In realtà, la copertura dello Iodio dipende dal tipo di radiazioni nucleari: spesso dunque può essere incompleta o del tutto inefficace.

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Inoltre, se è vero che L’italia, non avendo a che fare col nucleare si comporta diversamente da altri paesi come il Belgio, dove pasticche del genere sono distribuite gratuitamente nelle zone più a rischio, la comunità scientifica italiana fa sapere che, allo stato attuale, non ci sono carenze di tali dispositivi e che quindi non ha senso precipitarsi all’acquisto convulso.

Inoltre, non ha senso scadere in allarmismi isterici: per quanto possa esser difficile, vista la situazione sconvolgente dobbiamo, per quanto possibile, essere lucidi. Cercare di mantenere il pensiero sulle contingenze, senza scadere in un’ansiosa ricerca delle conseguenze ci permette di affrontare, per come possibile, più tranquillamente la grave situazione attuale.

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