Smart working: tutti i benefici del lavoro agile

Durante la pandemia da Coronavirus la maggior parte di noi ha sperimentato lo smart working e c’è chi non lo ha più abbandonato perché causa di molteplici benefici.

lavoro agile
Uomo che lavora da casa (Pexels)

Prima della pandemia pochi di noi sapevano cosa fosse lo smart working e che cosa volesse dire lavorare da casa. Poche aziende avevano infatti adottato questa politica, per la maggior parte dei casi imprese internazionali.

Con l’avvento del Covid-19, però, tutto è cambiato e le numerose restrizioni hanno portato la maggior parte di noi a lavorare da casa per evitare il più possibile le relazioni sociali. C’è chi ha vissuto questa condizione in modo negativo, sentendosi privato della propria routine quotidiana e della possibilità di svagarsi anche solo varcando la porta di casa.

Allo stesso tempo, c’è chi invece ha visto il lavoro agile come una vera e propria opportunità, riuscendo a coniugare maggiormente vita familiare e lavorativa. Indipendentemente dal vissuto di ciascuno di noi, bisogna però ammettere che lo smart working offre molti benefici. Vediamoli insieme.

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Quali sono i benefici dello smart working?

smart working vantaggi
Benefici dello smart working (Pexels)

La pandemia da Coronavirus ha cambiato per due anni le nostre abitudini e la nostra routine. E ora che stiamo finalmente uscendo dal tunnel delle restrizioni e limitazioni, c’è chi non vuole del tutto abbandonare alcuni dei pochi aspetti che hanno reso positivo questo periodo, come lo smart working.

Prima della pandemia globale nessuno di noi si sarebbe mai sognato di poter lavorare a distanza, magari in una località di mare o in montagna. Eppure ora tutto ciò è possibile, anche a seguito di un aumento della prestazione lavorativa durante il lockdown, proprio a causa del lavoro agile.

Non solo le persone lavoravano di più ma lavoravano anche meglio, prive dello stress quotidiano e delle implicazioni che comporta il dover lavorare a tu per tu con più persone, magari in uno spazio ristretto. Dunque è stato sfatato il mito secondo cui chi lavora da casa “se ne approfitta” oppure è un lazzarone. Perché i dati dicono il contrario.

Da un’analisi effettuata nel 2021 dall’Ufficio studi di Variazioni è infatti emerso come i decisori aziendali abbiano riscontrato  un aumento della produttività dell’8% (si è passati dal 45% nel 2020 al 53%) dei propri dipendenti in smart working. Questo perché gli impiegati si sentivano maggiormente responsabili e allo stesso tempo lavoravano con più tranquillità e senza “il fiato sul collo”.

Il lavoratore diventa dunque maggiormente autonomo e perfettamente in grado di gestire il proprio tempo come meglio crede. Un tempo che è decisamente maggiore dato che non bisogna più dedicarlo allo spostamento casa-lavoro/lavoro-casa. In questo modo il lavoratore acquista anche maggiore fiducia in sé stesso ed è più felice perché ha la possibilità di ripartire il proprio tempo tra famiglia e lavoro nel miglior modo possibile. Cosa che nella routine quotidiana da lavoro in sede è difficile da mettere in pratica.

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Proprio per questi motivi alcune aziende hanno deciso di fare dello smart working una realtà a lunga durata, poiché ci si è resi conto che se il dipendente vive meglio lavora anche meglio.

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