Ecco come lo schermo del computer può farci invecchiare più velocemente

Esiste un legame tra l’esposizione allo schermo del computer e l’invecchiamento precoce: ecco come la luce del pc ci fa invecchiare.

Luce blu invecchiamento precoce
La luce blu causa l’invecchiamento precoce (Canva)

Alcuni degli effetti negativi associati all’esposizione agli schermi dei dispositivi elettronici sono ben noti: insonnia, affaticamento visivo e  difficoltà di concentrazione sono i più comuni. In pochi sanno, però, che secondo recenti studi trascorrere un’eccessiva quantità di tempo davanti allo schermo del computer rischia anche di farci invecchiare più in fretta: ecco cosa sapere a riguardo.

Stare troppo tempo davanti allo schermo del computer ci fa invecchiare: ecco perché

Sebbene le evidenze scientifiche derivate da queste ricerche non risultino ancora definitive, i dati suggeriscono l’esistenza di un fitto legame tra invecchiamento precoce ed esposizione allo schermo del pc.

Basti pensare, infatti, che le luci emesse dallo schermo del computer – così come da quello di altri dispositivi elettronici, tra cui smartphone, tv e tablet – esercitano sulla pelle gli stessi effetti deleteri dei raggi ultravioletti, portandola ad invecchiare più in fretta.

Si tratta della cosiddetta luce blu (HEV, acronimo di High Energy Visible), che può provocare il danneggiamento cutaneo permeando nella pelle con intensità debole, ma costante.

A partire dal 2014, gli studiosi dell’Università di San Paolo, in Brasile, hanno condotto svariati studi grazie ai quali è stato dimostrato il nesso tra esposizione alla luce dei device elettronici e segnali di invecchiamento cutaneo precoce, come l’aumento di pigmentazione, la comparsa di macchie sulla pelle e borse sotto gli occhi, la perdita di tono ed elasticità.

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Prevenire l’invecchiamento precoce: tutti i consigli

Sfortunatamente, le creme solari realizzate per la protezione della pelle dai raggi ultravioletti non risultano efficaci contro la luce blu emanata dai dispositivi elettronici.

Occhio
Occhio (Pixabay)

La sua lunghezza d’onda, infatti, risulta più estesa rispetto a quella dei raggi UV: ciò fa sì che permei in profondità nella pelle, stimolando la produzione di radicali liberi, alla base dell’invecchiamento precoce.

Non solo: la luce HEV può causare anche disturbi oculari, tra cui maculopatie, glaucoma e distacco della retina. Per questo, numerosi produttori di smartphone e altri device di ultima generazione hanno realizzato dei filtri da applicare sullo schermo in modo da proteggere la vista.

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Quali accorgimenti possiamo mettere in pratica per limitare i danni agli occhi e alla pelle? In primo luogo, dovremmo fare attenzione alla quantità di tempo trascorsa davanti agli schermi, evitando di esagerare.

Inoltre, dovremmo prestare grande importanza alla luce ambientale, che dovrebbe risultare il più possibile naturale e ben distribuita. Infine, si consiglia di tenere a portata di mano lacrime artificiali per idratare gli occhi e di applicare sugli schermi gli appositi filtri contro gli effetti deleteri della luce blu.

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