Fotovoltaico 110, quanto conviene? Attento a questi aspetti

Il fotovoltaico 110 è il percorso che porta all’installazione dei pannelli fotovoltaici tramite il Superbonus 110%. Ma occhio a questo.

Due operai installano dei pannelli solari su di un tetto
Due operai installano dei pannelli solari su di un tetto (Pixabay)

Fotovoltaico 110, quanto conviene installare un impianto in cui convogliare l’energia solare mediante il Superbonus 110%? Tutti sanno bene che ci sono delle agevolazioni importanti, ma i rimborsi sono spalmati sul corso degli anni, e l’impatto in bolletta, per quanto riguarda la luce, inizia ad abbassarsi in maniera sensibile nel medio-lungo periodo.

Di contro però va detto che il fotovoltaico 110, e l’energia solare in generale da adattare in maniera complementare alla corrente elettrica, diventeranno lo standard entro la fine di questo decennio. Come decretato dalla Commissione Europea, tutti i palazzi sia di vecchia che di nuova realizzazione dovranno munirsi di pannelli solari entro il 2029.

Ma già dal 2026 in poi questa cosa interesserà le costruzioni nuove, mentre dal 2027 per quelli già preesistenti. Il 2029 rappresenta il termine ultimo anche per quanto riguarda palazzi di destinazione residenziale. Va detto che le detrazioni fiscali previste per il fotovoltaico 110 in materia di Superbonus sono veramente molto convenienti.

Fotovoltaico 110, in condominio o villetta ci sono dei vantaggi

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L’impianto medio da prendere in considerazione è quello da 6kW, con annesso sistema di accumulo, che permette di immagazzinare l’energia solare in eccesso per poterla impiegare come riserva, in situazioni di emergenza come ad esempio può esserlo un blackout improvviso.

Inoltre viene spesso abbinata a tutto questo anche una pompa di calore per il riscaldamento dell’acqua. E che è molto più conveniente delle soluzioni preesistenti in quanto a consumo. Tutto questo viene a costare sui 25mila euro in poi, in media. Che è la spesa minima prevista dal Superbonus.

Ma la cifra può essere del tutto ricoperta dal Superbonus 110%, grazie alle relative detrazioni fiscali previste. Bisogna comunque tenere in considerazione che l’applicazione di questa misura è vincolata da necessari lavori di ristrutturazione o di riqualificazione di casa, e deve essere considerato come un lavoro trainante.

Costi nell’immediato per avere le agevolazioni in futuro

Un impianto fotovoltaico installato su un tetto
Un impianto fotovoltaico installato su un tetto (Pixabay)

Ci sono anche altri paletti da rispettare, come il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’immobile in questione in seguito ai lavori. Cosa che richiederà una apposita perizia tecnica. L’applicazione del Superbonus 110% riguarda tutti i tipi di costruzioni private tra condomini ed unità abitative singole come può essere una villetta. A condizione però che, alla data del 30 settembre 2022, la percentuale di lavori raggiunta sia pari al almeno il 30%.

E naturalmente il suddetto immobile dovrà risultare in regola per quanto riguarda la propria situazione catastale. Se dovesse emergere un abuso edilizio di qualche tipo, verrebbe a decadere qualsiasi vantaggio e non si avrà diritto ad alcuna detrazione fiscale. Toccherà pagare tutto di tasca propria senza alcun rientro economico.

Poi tutte le spese compiute dovranno avvenire con modalità tracciabili, quindi mediante carta di credito o debito o bonifico bancario o postale. Ed il beneficiario dovrà avere premura di conservare tutte le relative fatture e scontrini, che attesteranno gli avvenuti versamenti.

Le alternative al Superbonus 110%: c’è la detrazione al 50%

Va anche detto che ci sono altri metodi per potere installare un impianto fotovoltaico godendo di agevolazioni in ambito fiscale. Come quella del 65% in ambito di lavori di riqualificazione energetica. O quella al 50% specifica della installazione di un apparato fotovoltaico.

Quest’ultima, sulla carta, appare meno conveniente. Ma riguarda una spesa di soli 6mila euro, rispetto ai 25mila previsti dal Superbonus 110%. Ed anche un potenziale guadagno che oscilla dai 21mila ai 32mila euro, con pure una trafila burocratica più snella.

In tutti i casi è prevista una detrazione fiscale che offre un ritorno costituito da dieci rate, tutte di eguale importo tra loro, per i dieci anni successivi alla fine dei lavori. Nel caso della agevolazione al 50%, la cifra massima di spesa da potere detrarre è di 96mila euro, con quindi un ritorno calcolato massimo di 48mila euro per ogni immobile, nel decennio successivo.

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