Prestito per andare in vacanza, boom di richieste ma non sempre è bene

Quasi il cento per cento in tutta Italia ha richiesto un prestito per andare in vacanza rispetto ad un anno fa. Ma attenti alle conseguenze.

Una spiaggia con diversi ombrelloni
Una spiaggia con diversi ombrelloni (Pixabay)

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Prestito per andare in vacanza, è questa una delle tendenze più diffuse dell’estate 2022. Nonostante i rincari che hanno colpito ogni settore e che hanno provocato un generale aumento dei prezzi – a volte anche in maniera consistente – al mare od alla montagna non si rinuncia.

A costo di chiedere un prestito per andare in vacanza, e trovare così i soldi necessari per potere lasciare casa per almeno una settimana. L’idea generale è che, sostanzialmente, ci si può concedere un peso di qualche migliaio di euro da potere togliersi dalle spalle grazie a delle rate mensili.

Qual è la formula più diffusa per richiedere un prestito per andare in vacanza? Stando ad alcuni soggetti specializzati nel campo del fornire credito, in molti richiedono la formula del pagamento rateale in 49 soluzioni. Si può insomma restituire tutto quanto in poco più di 4 anni. E rispetto al 2021 è boom di richieste.

Prestito per andare in vacanza, non sempre è una buona idea

Un ombrellone aperto
Un ombrellone aperto (Pixabay)

Si ha infatti un aumento di accesso ai prestiti allo scopo di partire per la tanto desiderata villeggiatura in addirittura il 96% in più rispetto all’estate 2021. Una delle motivazioni va ricercate nel fatto che gli ultimi due anni sono stati fortemente condizionati dalla pandemia, specialmente il 2020. Ed anche un anno fa sussistevano non poche limitazioni e vincoli.

Viene tracciato anche il profilo medio di chi richiede un prestito per partire in vacanza: di solito si tratta di un uomo sui 37 anni con un impiego da dipendente con contratto a tempo indeterminato. Le richieste sono partite già a gennaio 2022, quindi ben prima che molti aumenti e rincari divenissero effettivi. Ed influiscono anche i viaggi legati ai tanti matrimoni spostati di qualche anno sempre per via della pandemia.

Non mancano però in alcuni casi dei pesanti effetti collaterali. Ci sono situazioni, sempre riscontrate a partire dal 2020, per le quali circa una persona su tre si è resa conto che, a conti fatti, sarebbe stato meglio fare economia e non richiedere alcun prestito in quanto ulteriori rate pesano sugli oneri finanziari preesistenti quali bollette, mutuo, tasse varie e sostentamento di eventuali figli.

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