Crisi nella coppia, chiudere la relazione significa una ricerca di felicità

Come dovremmo gestire una crisi di coppia e come chiudere una relazione duratura, ne parla una psicologa.

chiudere relazione di coppia
Litigio di coppia (Pexels)

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Tutti noi ci siamo ritrovati in questa situazione: gestire una crisi nella relazione e chiudere la storia con il partner. Non è certo una situazione semplice, perché si ha la consapevolezza che si stia per concludere un capitolo della nostra esistenza. E in effetti è proprio così. Occorre trovare il coraggio di troncare un rapporto finito, ma in pochi, in realtà, riescono a farlo, preferendo continuare a trascinare la relazione.

Per quanto si possa desiderare azzerare tutto quanto ciò che non va e continuare ad andare avanti, spesso non è possibile. Se una relazione naufraga ed è destinata a terminare, non c’è altra soluzione che cedere, lasciandola finire. Il concetto alla base di tutto, spiega la psicologa, è la nostra felicità. Una relazione deve rendere felici, e se non ha la felicità è meglio chiudere al più presto.

Come chiudere una relazione, è questione di coraggio e di ricerca di felicità

lasciare partner
Coppia in crisi (Pexels)

La ricerca delle felicità non deve mai passare in secondo piano, è la cosa fondamentale in una relazione. Se la vita sentimentale di una coppia è caratterizzata solo da litigi, da stress, da incomprensioni, e se i lati negativi sono maggiori di quelli positivi, è inutile insistere. Bisogna prendere le distanze.

È una decisione non facile, perché si ha la sensazione di perdere una parte importante di noi, di chiudere un capitolo, ma è esattamente così e bisogna trovare il coraggio di farlo. Le incertezze si pagano, le incertezze rovinano la felicità, i sogni e il futuro in generale, generando problemi sempre più ampi.

La paura di sbagliare è tanta, non si ha mai la certezza di ciò che succederà nell’immediato futuro, c’è il timore della solitudine, c’è lo stress del cambiamento quotidiano, c’è la paura del pentimento. La mancanza di emozioni, di sensazioni e di quotidianità, subito dopo la rottura è tanta e comporta grande dolore, ma è un passaggio necessario per tornare a essere sereni. Se con la persona che non amiamo più siamo sofferenti, meglio lasciar perdere.

Si tratta di una soluzione egoistica, ma dobbiamo pensare prima a noi stessi, e poi agli altri. Per paura di ferire il partner, spesso si vive in sofferenza, infelici, trascinando la storia. Un comportamento comune e anche comprensibile, ma deleterio. Ci sentiamo in colpa, ci diamo tutte le colpe del mondo, ma se non stiamo bene c’è poco da discutere.

Cercare la stabilità fa parte della natura umana, è dunque importante vivere in un ambiente positivo e sicuro, dove sentirci protetti. Ma come mai non si ha quasi mai il coraggio di troncare? È una questione psicologica. La separazione dal partner comporta dolore ed è vissuta come una specie di tradimento, di minaccia.

Una questione psicologica, come affrontare la separazione

come affrontare separazione
Persone che non si parlano (Pexels)

Spesso, chiarisce la psicologa, una separazione riapre vecchie ferite, nell’inconscio di una persona. Chi intende troncare il rapporto, spesso e volentieri deve confrontarsi con il suo passato, a partire dall’infanzia. Il partner è utilizzato come mezzo per guarire le ferite del passato. Rinunciare a lui, dunque, potrebbe riaprire tutte le ferite sopite in giovanissima età.

Si tratta di una minaccia alla nostra identità, abbiamo paura di perdere la nostra zona di conforto e la nostra figura di riferimento. Ciò suscita ansia e spavento. Tante persone insoddisfatte dalla loro storia, infatti, si sentono come bimbi spaventati che stanno per perdere l’amore dei genitori, le figure modello. Gli studiosi chiamano questo attaccamento ancestrale “Sung cost fallacy”.

La fallacia del costo irrecuperabile è un meccanismo che si fa insistere in imprese fallimentari. Abbiamo investito tante emozioni e tanto tempo per stringere il rapporto forte, e allora non vogliamo perdere tutto in un secondo. Non vogliamo ammettere che tutto ciò che abbiamo costruito è stato un errore.

Percepiamo il vuoto della quotidianità, l’assenza del partner a cui ci affidiamo, senza contare tutti i problemi concreti relativi a una separazione, come crisi economica, problemi medici, problemi legati alla quotidianità. Ma bisogna salvare la psiche, la nostra e quella del partner, e alla fine, nonostante tutte le paure, bisogna agire per il bene di tutti. Ci sono mille dubbi e nessuna certezza, ma bisogna riprendere in mano la nostra vita. Si inizia con la sensazione di vuoto incolmabile, ma via via si tornerà a sorridere.

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