In quali casi rinunciare ad un bonus conviene: la novità che non tutti si aspettavano

Vediamo quando conviene rinunciare al bonus Irpef 2023: la novità sull’ex bonus Renzi e la restituzione attraverso il modello 730.

restituzione bonus Irpef
Uomo affranto alla scrivania (Canva) – Inran.it

È il periodo della dichiarazione dei redditi, dove bisogna indicare tutte le spese avvenute nello scorso anno per ottenere gli eventuali rimborsi. Tuttavia, in alcuni casi, il rimborso deve farlo il cittadino all’Agenzia delle Entrate, rinunciando al bonus economico. È il caso del bonus Irpef 2023, l’ex bonus Renzi, che può essere restituito tramite la compilazione del modello 730, ma non solo.

Il bonus Irpef ammonta a 80 euro e spetta tutti i lavoratori che hanno reddito inferiore alla soglia imposta, che è di 40 mila euro lordi. Maggiore è il reddito e minore è la cifra del bonus. In caso di variazione di reddito, perciò, si effettua il ricalcolo e, in alcuni casi, la parte restante deve essere restituita. Che cosa sapere?

Cosa bisogna sapere sul bonus Irpef 2023 e come restituirlo

Rinuncia bonus Irpef 2023
Calcolo delle tasse da pagare (Canva) – Inran.it

Quando si restituisce l’incentivo, si definisce bonus non spettante. In tal caso, la restituzione può avvenire in due modi: a conguaglio, nella busta paga di dicembre, oppure con la dichiarazione dei redditi, tramite modello 730, modello 730 precompilato oppure tramite modello Unico. Per quanto riguarda il primo metodo, è il datore di lavoro a fare il ricalcolo sulla busta paga.

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Anche in caso di cambio di lavoro, il conguaglio si effettua con l’ultima busta paga dell’anno, quindi dicembre. In questo modo, l’azienda stessa può sapere a quanto ammonta il reddito annuale del lavoratore. Ma quando rinunciare al bonus? Ad esempio, se si rientra nella cosiddetta “no tax area”, non si può percepire il bonus e, se è stato ottenuto, lo si deve restituire.

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La “no tax area” è la soglia degli 8174 euro lordi l’anno. Sotto questa soglia, si ha diritto a non pagare le tasse, ma anche a non ricevere il rimborso Irpef. Se il bonus è stato percepito, bisogna restituirlo. Oppure, si deve restituire nel caso di un aumento di reddito, se si supera la soglia dei 40 mila euro, oppure a un ricalcolo, nel caso il reddito sia inferiore ai 40 euro lordi l’anno.

Come e quando rinunciare al bonus Irpef

Altrimenti, bisogna rinunciare al bonus anche in caso di redditi aggiuntivi. Ad esempio, il datore di lavoro prepara la busta paga in base al lavoro svolto dal dipendente nella sua società. Non può conoscere eventuali collaborazioni esterne e quindi ulteriori introiti da parte del lavoratore. In questo caso, bisogna provvedere al ricalcolo o alla restituzione del bonus.

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Per rinunciare al bonus Irpef erogato dall’azienda per cui si lavora, bisogna fare richiesta all’azienda stessa tramite la compilazione del modulo di rinuncia. In altri casi, si può provvedere alla rinuncia anche tramite 730 precompilato. Possono capitare degli errori da parte dell’Agenzia delle Entrate e possono accadere accrediti ingiustificati.

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Se si nota l’acquisizione del bonus e non se ne ha diritto, meglio fare subito la rinuncia, avvertendo la stessa Agenzia delle Entrate. È inutile fare i furbetti, l’Agenzia riesce a individuare facilmente questi casi, perciò richiede immediatamente la restituzione delle cifre erogate e in più emette sanzioni. Per evitare le sanzioni, basta restituire quanto si è indebitamente percepito.

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