Ti sei mai chiesto come mai non possiamo farci il solletico da soli? La risposta incredibile

Un recente studio si è focalizzato sul solletico auto inferto, questo non scatena alcuna reazione, perciò farselo da soli è inutile. Come mai?

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Genitori fanno solletico al proprio bambino (Canva – Inran.it)

Dietro al solletico si nascondono una serie di reazioni emozionali e psicologiche che hanno a che fare con l’evoluzione sociale. Di recente, è stato pubblicato uno studio effettuato dai ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze della Humboldt University di Berlino, il quale fa luce sulle dinamiche di questo “gioco” che scatena una risata.

Il solletico, infatti, scatena una reazione cognitiva precisa, ma solo quando è eseguito da altri. Quando invece è auto inflitto, è praticamente nullo. Come mai? Il ricercatore Michael Brecht, nel suo esperimento, ha sottoposto a “tortura” alcune coppie di volontari, dividendole a turno in solleticatore e vittima. Cosa è stato scoperto? Ce ne parla l’autorevole rivista Focus.

Solletico auto inflitto, perché non provoca alcuna reazione

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Solletico in famiglia (Canva – Inran.it)

Lo studio del solletico non è cosa nuova o recente. Ci sono numerose testimonianze che risalgono addirittura nell’antica Grecia. Tutti si sono interrogati sul mistero di questo gesto. Perché, essere solleticati, provoca in noi una risata? Perché alcune zone del corpo sono così sensibili? Che cosa hanno scoperto Brecht e il suo team?

Le coppie scelte per affrontare il test erano coppie già consolidate, aventi una buona confidenza fisica tra loro. È stato scelto così, perché ansia e timidezza diminuiscono l’effetto del solletico, poiché il corpo è maggiormente rigido e meno sensibile. Insomma, si ride di più quando, a fare il solletico, è una persone di propria conoscenza.

Per prima cosa, si è scoperto che la reazione al solletico avviene con tempistiche più lente rispetto a qualsiasi altro stimolo tattile. Se ci si ferisce, ad esempio, o se si viene punti, il tempo di reazione del nostro corpo al dolore è di appena 320 ms. Per il solletico, invece, il tempo di reazione è tardivo, circa 500 ms.

Questo perché il solletico coinvolge tutto il corpo e richiede processi emozionali più lunghi. A differenza di quanto osservato nel comportamento di ogni coppia, il solletico auto somministrato ha dato risultati negativi. Significa che i volontari non hanno provato alcuna reazione e non si sono messi a ridere, pur accarezzando gli stessi punti toccati dal proprio partner in precedenza.

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I ricercatori parlano del “fattore di imprevedibilità”. È proprio il gesto imprevedibile che causerebbe la ridarella. Quando si viene toccati in modo inatteso, allora ecco che il corpo avvia una serie di reazioni specifiche. Quando ci si solletica da soli, viene meno l’imprevedibilità, quindi si azzera l’effetto del tocco. Brecht, aggiunge inoltre che l’assenza di reazioni è dovuta anche a un blocco autolesionistico.

Ciò deriva da un processo evolutivo, significa che per noi è impossibile procurare reazioni “negative”di ogni tipo, proprio per un fatto naturale e istintivo. Così come rifuggiamo dal dolore, e siamo impossibilitati (o quasi) a procurarcelo, così rifuggiamo il fastidio del solletico e della ridarella.

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