Bonus Acqua potabile 2022, come richiederlo: agevolazioni enormi

In che cosa consiste il Bonus Acqua potabile 2022 e cosa bisogna fare per ottenerlo. I vantaggi sono estremamente convenienti.

Un bicchiere pieno di acqua di rubinetto
Un bicchiere pieno di acqua di rubinetto (Pixabay)

Il Bonus Acqua potabile e l’aumento del costo dell’acqua in bottiglia: cosa lega questi due aspetti. L’aumento della cifra necessaria per comprare acqua imbottigliata è un’altra delle brutte notizie che questo 2022 porta in dote con sé. Facendo la spesa al supermercato è possibile notare come il prezzo sia salito, a prescindere dalla tipologia di acqua. La cosa dipende infatti dal materiale utilizzato per l’imbottigliamento, ovvero il PET, il polietilentereftalato.

Questo aumento dell’acqua in bottiglia è da ricondurre, come in tante altre situazioni analoghe che riguardano altri comparti, all’aumento del costo delle materie prime. E per alcuni questa cosa potrebbe dare adito nell’attuare un cambiamento importante. Proprio entra in gioco il Bonus Acqua potabile.

Il cambiamento consiste infatti nell’adottare l’acqua del rubinetto, che gli esperti reputano da sempre più sicura di qualsiasi altra tipologia di acqua in quanto trattata con i depuratori e ripulita di tutto ciò che non dovrebbe esserci al suo interno. Invece in certe situazioni che coinvolgono l’acqua imbottigliata ci sono delle possibilità per le quali potrebbe avvenire un fenomeno di migrazione di materiali dalla confezione al liquido.

Bonus Acqua potabile, come funziona per il 2022

Acqua che scorre da un rubinetto aperto
Acqua che scorre da un rubinetto aperto (Pixabay)

Esiste anche un apposito bonus concepito dal Governo, il Bonus idrico, che ha lo scopo di ridurre gli sprechi e le dispersioni di acqua. Si tratta di un vantaggio inserito all’interno di altri bonus più grossi, quali il Superbonus 110% e l’Ecobonus, grazie ai quali potere installare dei moderni apparati idrici in casa e disfarsi di quelli vecchi, ottenendo delle convenienti detrazioni.

E c’è pure il Bonus Acqua Potabile, per l’appunto, che si propone di far diffondere nelle abitazioni e negli immobili destinati alle attività lavorative dei sistemi di filtraggio, tra le altre cose. Viene messo a disposizione un credito di imposta pari alla metà delle spese effettuate, per l’acquisto e per la installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

C’è un limite di spesa di mille euro ad immobile per le persone fisiche e di 5mila euro ad immobile per ogni attività commerciale oppure istituzionale, enti ed esercenti vari. L’accesso al Bonus Acqua potabile avviene mediante fattura elettronica, esibizione di un documento commerciale che sia inclusivo del codice fiscale della persona richiedente e tramite pagamenti con strumenti tracciabili.

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Come richiedere il bonus, le modalità

Per cui sono aboliti i versamenti in contanti, che farebbero decadere qualsiasi diritto. Servono invece bonifici postali o bancari, operazioni con carta e simili. Per richiedere il Bonus Acqua potabile è necessario comunicare alla Agenzia delle Entrate la cifra spesa per i lavori relativi sostenuti in fatto di rinnovamento del sistema idrico di casa, con l’installazione di quanto elencato in precedenza.

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Questa cosa va fatta nell’intero mese di febbraio successivo all’anno in cui sono avvenuti gli interventi. E lo si può fare visitando l’area dedicata al bonus in questione presente sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.

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Per fare ciò sono richieste credenziali SPID, di Carta di Identità Elettronica o di Carta Nazionale dei Servizi, necessarie per l’accesso. In alternativa è possibile chiedere un consulto ad un Patronato CAF per ricevere tutto l’aiuto necessario.

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