Pesce magro e pesce grasso: i consigli del nutrizionista per integrarli nella dieta

Bisogna saper distinguere i valori nutrizionali tra pesce magro e pesce grasso, un nutrizionista ci aiuta a distinguerli per integrarli in una dieta.

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Pesce fresco in vendita (Pixabay)

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Il pesce fa sempre bene ed è adatto per affrontare qualsiasi dieta? Non è proprio così, infatti bisogna cogliere le differenze tra pesce magro, grasso o semi grasso, in modo tale da poter affrontare un consumo consapevole. Ci sono talmente tanti tipi di pesce che è impossibile metterli tutti nella stessa categoria. È impossibile anche inserirli in una dieta standard, poiché occorre tener presente i valori nutrizionali.

Per questo motivo, un nutrizionista ci aiuta a distinguere il tipo di pesce e a capire come integrarlo. Ad esempio più un pesce è grasso e più contiene omega 3 e lipidi, però bisogna fare attenzione se si sta affrontando una dieta dimagrante. Insomma, il pesce è alleato di un regime alimentare equilibrato e sano, ma come ogni alimento comporta pro e contro. Bisogna consumare quello più adatto ai propri bisogni nutrizionali.

Le proprietà nutrizionali del pesce magro e del pesce grasso

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Banco del pesce (Pixabay)

Il pesce, di qualsiasi specie, contiene proteine ad alto valore biologico, acidi grassi polinsaturi, omega 3, vitamine del gruppo A, B e D e sali minerali, specialmente potassio, fosforo e ferro. Tuttavia, bisogna saper distinguere i pesci magri da quelli grassi e semi grassi. Tra i pesci magri troviamo la sogliola, il merluzzo, la spigola o il rombo.

Tra i pesci semi grassi, invece, troviamo il tonno, il pesce spada, la triglia, la sardina o la trota. In quelli grassi rientrano l’anguilla, lo sgombro o il salmone. Non ci sono specie sconsigliate per affrontare una dieta. Diciamo che tutte, più o meno, vanno bene. Ma bisogna sempre conoscere ciò che si sta consumando.

Per una dieta più consapevole, è importante ricordare che i pesci grassi sono quelli contenenti oltre 9% di grassi. Questi pesci contengono più omega 3, più vitamina A e D, perciò sono salutari, ma chi ha problemi di peso dovrebbe consumarne meno. I pesci semi grassi contengono tra il 3% e il 9% di grassi. Chi sta affrontando una dieta ipocalorica li deve consumare moderatamente, magari senza l’accompagnamento di troppi condimenti.

I pesci magri contengono meno del 3% dei grassi, ideali per essere mangiati di frequente, che si stia seguendo una dieta o meno. Sono adatti per gli sportivi o per le donne in stato di gravidanza, poiché sono più tollerabili, contenendo meno grassi. Infine, in questa distinzione, non bisogna tralasciare l’importanza di molluschi e crostacei.

Questi sono alimenti magri, ricchi di proteine, ma possono presentare qualche disturbo, causato dal rilascio di istamina, una sostanza che potrebbe causare reazioni allergiche. Per preservare tutti i valori nutrizionali del pesce, durante la preparazione in cucina, occorre evitare la frittura, grassa e dannosa, e prediligere cotture al cartoccio, alla griglia o al vapore.

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