Tutti i richiami alimentari della settimana: wurstel e hamburger contaminati

Il Ministero della Salute ha ritirato in questa settimana 11 prodotti per allergeni, rischi fisici e microbiologici. Tutti i dettagli.

Mercato
Mercato (Pexels)

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In questa ultima settimana, il Ministero della Salute ha segnalato 11 richiami alimentari. Attenzione ad hamburger contaminati da salmonella e wurstel con frammenti di plastica al loro interno. Tutti i dettagli.

Richiami alimentari della settimana: allerta plastica nei wurstel

In questa seconda settimana di agosto, il Ministero della Salute ha segnalato 11 richiami alimentari. Si tratta di insaccati, carni, spezie, dolci e formaggi interessati da un rischio chimico, microbiologico o fisico.

Supermercato
Supermercato (Pexels)

Ad allarmare particolarmente i consumatori, un lotto di hamburger contaminato da salmonella e dei wurstel con frammenti di plastica al loro interno. Sono beni alimentari con ampio raggio di consumo che potrebbero finire in tavola mettendo a rischio la salute delle persone.

Per questo motivo, si raccomanda di controllare sempre: marca, numero di lotto e data di scadenza dei prodotti segnalati dal Ministero della Salute, nonché di aggiornarsi quotidianamente sulle nuove allerte. Di seguito, la lista completa dei richiami della settimana:

Frammenti di plastica nei wurstel: come è possibile

Il Ministero della Salute ha condotto un’indagine su alcuni lotti di wurstel, all’interno dei quali i ricercatori hanno ritrovato delle tracce di piccolissimi frammenti di plastica, comunemente chiamati “microplastiche“.

Ma come finiscono all’interno di alcuni cibi? Oggi giorno, il fenomeno delle microplastiche negli alimenti è sempre più frequente e si deve all’utilizzo massiccio di plastica non riciclabile che poi si disperde nell’ambiente, andando a contaminare l’intero ecosistema (dagli organismi più piccoli, fino all’uomo).

Accade con le piante, con i plankton presenti nel mare dei quali i pesci che poi mangiano si cibano, con l’acqua che bevono polli e suini, con il frumento per farina e cereali e molto altro. La loro presenza, inoltre potrebbe essere dovuta ad alcuni produttori che, intenzionalmente, ne fanno uso negli alimenti come stabilizzatori e riempitivi, nonostante il rischio elevato di tossicità. Tra le microplastiche più comuni negli alimenti, figurano:

  • Bisfenolo A (BPA): I produttori utilizzano questo plastificante per produrre il cloruro di polivinile, la plastica “madre” di molti prodotti.
  • Diossina: è un sottoprodotto di erbicidi e sbiancamento della carta, che contamina l’ambiente.
  • Ftalati: Rendono la plastica più flessibile, trasparente e durevole e sono presenti in molti tipi di imballaggi alimentari.
  • Polietilene e polipropilene: Rendono gli imballaggi leggeri e resistenti e sono le plastiche più comuni presenti negli alimenti e nell’ambiente.

Si tratta di frammenti di stabilizzatori, lubrificanti, riempitivi, plastificanti e altre sostanze chimiche che i produttori utilizzano per conferire alle plastiche le loro proprietà desiderabili, come trasparenza, flessibilità e durata. Ingerire le microplastiche può comportare diversi problemi e pericoli per la salute, come:

  • infertilità;
  • ovaio policistico;
  • diabete di tipo 2;
  • obesità,
  • infiammazioni intestinali;
  • malattie endocrine;
  • malattie cardiovascolari.
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