Come cambia il food: cosa mangeremo e perché

Maggiore attenzione a prodotti vegetali, superfood ed etichette, per sapere cosa stiamo mangiando e perché. Queste le nuove tendenze nel cibo.

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I cambiamenti in atto negli ultimi anni, hanno evoluto anche le nostre abitudini alimentari. Prima tra tutti l’epidemia, che ci ha spinti a focalizzare la nostra attenzione sul benessere sistemico; verso cibi che siano, cioè anche un po’ medicamentosi. E il clima, che rivedendo i nostri menu, ci ha portato a considerare cibi sconosciuti o mai utilizzati prima. A questo proposito, stanno assumendo sempre più importanza le etichette di prodotti a provenienza locale con caratteristiche di sostenibilità sempre più accentuate. Vediamo quindi insieme come si stanno modificando le nostre tendenze in fatto di cibo, per sapere cosa mangeremo nel 2021 e oltre.

Novità alimentari: cambia il clima, cambia il food

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Tra le tendenze alimentari 2021 ci sono sicuramente i superfood. Come la kombucha, in grado di mantenere in forze il microbiota intestinale, quindi, il nostro sistema immunitario.

L’epidemia di SARS-CoV-2 ci ha costretti a ripensare alle nostre abitudini alimentari, che potrebbero necessitare di un’iniezione di vitamina C. E quindi ecco che fare scorta di topinambur, tarassaco e kefir, potebbe essere un’idea, per allontanare la paura e accogliere il benessere integrato.

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Nuove tendenze in fatto di cibo: i climatarian

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In cima alla lista dei food trend ci sono anche cibi come cavolfiore e ceci, ma in formati diversi a come siamo abituati. I forti cambiamenti climatici ci hanno, infatti, portato a riconsiderare i cosiddetti cibi poveri, come la farinata, di cui la farina di ceci è protagonista.

Una maggior consapevolezza delle intolleranze ha poi fatto il resto. Oggi, la farina di ceci si trova anche nei supermercati, sottoforma di pasta di grano duro confezionata. Insieme a piselli e lenticchie rosse, spaghetti ai cuori di palma e ai cosiddetti grani antichi (grano saraceno, amaranto, quinoa) e pseudocereali come il miglio.

E nei ristoranti? Alcuni, accanto alla pizza di frumento integrale, propongono anche la variante senza glutine, ad esempio al cavolfiore.

A cambiare sono anche gli snack. Dopo la frutta secca, da qualche tempo si stanno allineando prodotti come funghi disidratati, semi di zucca, semi di girasole e radici quali zenzero e pastinaca. E poi verdure insolite (patata dolce, carota viola) e nuovi legumi (edamame).

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Il boom è stato talmente significativo che la Sony ha già sostituito i popcorn delle sue sale cinematografiche con varianti più sane. E che dire di Ferrero, che ha recentemente acquistato una company di snack salutisti?

Nei dolci ci saranno ormai più sostituti dello zucchero, ma anche coloranti naturali come la barbabietola. I prodotti saranno leggeri, colorati, gourmet e monoporzione, con packaging ecocompatibili per sostenere il ban alla plastica monouso.

Unica eccezione il caffè, che sta facendo la sua comparsa sempre più prepotente nella ristorazione e nei supermercati, sia con l’avvento dei cosiddetti specialty coffee che in bevande elaborate.

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Sono cambiate anche le nostre abitudini

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Sono lontani i tempi di un caffè veloce al bar. Gli italiani oggi mangiano di più a colazione. A farci capire l’importanza di un pasto abbondante, variato ed equilibrato è stata la pandemia.

Che ha portato alla ribalta piatti come toast con avocado, smoothy di frutta e verdure, uova poché e pancake. Ma ad allargarsi è anche lo scaffale dei latte vegetali.

Le nuove tendenze in fatto di cibo includono anche quelli per bambini; che oggi si orientano maggiormente verso la scelta vegana e vegetariana, contenendo prodotti più sani e vicini alla terra.

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I benefici dei nuovi alimenti hanno generato un’azione a catena che ha portato sulle nostre tavole molti nuovi sostituti dell’olio d’oliva. Come ad esempio l’olio di cocco, quello di semi di lino, di canapa e di noci.

Più sane sono anche le crocchette per animali, che oggi si fondano su nuove combinazioni alimentari e di gusto, con l’entrata di frutta, spezie e aromi naturali. Come per zuppe e succhi di frutta.

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La Ica

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