Tinto Brass ritorna a casa e parla dopo l’ischemia. Soddisfatto di quello che ha fatto lancia una morale tutta sua verso i giovani

Tinto Brass, il regista del cinema erotico, è tornato a casa dopo la malattia. A quasi 89 anni il maestro è stato colpito da un’ischemia che lo ha tenuto in ospedale per circa due settimane e gli ha inferto un duro colpo. Solo pochi giorni fa è tornato nella sua casa alle porte di Roma e ha parlato con l’Adnkronos.
Prima in pronto soccorso per cinque lunghi giorni, aspettando invano sua moglie Caterina, poi la comprensione che non sarebbe potuta andare per via del Covid ma la certezza che era lì fuori ad aspettarla. E così è stato anche quando Brass è stato trasferito in reparto dopo le lamentele della moglie.
E oggi che la battaglia è vinta il grande maestro vuole mandare un messaggio ai giovani. “La libertà di un uomo si evince anche davanti alla malattia e quindi alla morte – dice all’Adnkronos – In questo momento di emergenza, se un medico mi chiedesse di scegliere tra la mia vita e quella di un giovane non esiterei” ha spiegato, convinto di aver dato ormai tutto quello che poteva. “Ora ogni mia speranza per un mondo migliore risiede nei giovani” dice Brass.
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Tinto Brass ai giovani: “L’atto sublime? Fatelo spesso”

E come nel suo stile, Tinto Brass ci tiene a mandare un messaggio ben preciso a tutti i giovani, soprattutto in questo periodo difficile di pandemia. Lui non ha paura del coronavirus, lo lascia “fuori dalla porta di casa” uno che come lui vive serenamene e senza rimpianti.
Anzi si dice pronta ad affrontare un’ultima sfida per girare il suo ultimo film, ma da remoto per “accogliere la sfida di un simpatico produttore napoletano” ha rivelato.
E poi il messaggio per i giovani, per quelli che si trovano in isolamento e sono costretti a rinunciare ad avere dei rapporti. “Trasgredite e fregatevene delle regole” il consiglio di Tinto Brass, che poi chiosa così: “Con o senza mascherina, ma fatelo comunque e fatelo spesso” suggerisce.
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Oggi l’argomento, secondo il maestro, è ancora un tabù per alcuni: “per le femministe dell’ultima ora: provano a cambiare approccio ma non ci riescono perché sono imprigionate nella loro ideologia”.